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Manovra, Giovanni Tria: "Lo spread è alto per l'incertezza politica"

Cristina Agostini
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Lo spread alto è colpa dell'incertezza politica. L'ultimo attacco al governo, a Luigi Di Maio in particolare, viene direttamente da Giovanni Tria che ha detto: "Bisogna giudicare i fatti, le cifre. La cifra stanziata per il reddito cittadinanza è di 9 miliardi inferiore ai 10 miliardi degli ottanta euro. La verità è che i mercati avvertono un'incertezza su dove va il Paese". Leggi anche: Retroscena: il dialogo segreto tra Draghi e Savona. Spread, umiliazione per Tria   Una pugnalata "amica" quella del ministro dell'Economia: "Il precedente governo stimava nel 2019 l'1,4%, noi abbiamo stimato 1,5%. Se non ci sarà crescita così, ci sarà un deficit del 2,8%. È un deficit normale in una manovra espansiva", ha aggiunto.  E Mario Draghi "ha detto la realtà come banchiere centrale. Non ha detto niente di strano. È chiaro che lo spread a questo livello è dannoso. Ma come facciamo a farlo scendere? Basta abbassare il deficit al 2,2%. Può contare nei rapporti con Europa, ma i decimali non credo preoccupino i mercati". Detto questo, ha concluso, "nessuno può giudicare solo con un trimestre. La spesa pubblica si tiene sotto controllo sempre. La spesa la conosciamo mese per mese, mentre il gettito ha scadenze diverse. E la crescita non si misura in tempi brevi".

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