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Sergio Mattarella, 4 novembre: "Nessuno Stato ce la farà da solo, l'amor di patria non è nazionalismo"

Cristina Agostini
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Il messaggio di Sergio Mattarella in occasione del 4 novembre, nel centenario della fine della Grande Guerra, è chiarissimo e sembra diretto al governo giallo-verde: "Nessuno Stato, da solo, può affrontare la nuova dimensione sempre più globale. Ne uscirebbe emarginato e perdente. Soprattutto i giovani lo hanno compreso", dice il presidente della Repubblica in un'intervista al Corriere della Sera. "Oggi possiamo dirlo con ancora maggior forza: l'amor di Patria non coincide con l'estremismo nazionalista". Leggi anche: "Banche e bail in, ma perché Mattarella...?". Becchi, siluro contro il Quirinale E ancora: "Il fascismo fece propria e diffuse l'idea della guerra generatrice della Patria, attraverso il sangue degli italiani". E "l'esasperazione del nazionalismo fu posta alla base di una supremazia dello Stato sul cittadino, di una chiusura autarchica", ma, continua il capo dello Stato, "l'amor di Patria oggi è inscindibile con i principi della nostra Costituzione, che ne sono il prodotto e il compimento". Il presidente dice di non temere ora "la ricomparsa degli stessi spettri del passato, pur guardando con preoccupazione a pulsioni di egoismi e supremazie di interessi".

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