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Matteo Salvini e la manina sospetta: "Occhi aperti", il misterioso sabotaggio interno contro la Lega

Giulio Bucchi
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"Noi i patti li rispettiamo e sono convinto che lo sappiano tutti. Io e Luigi Di Maio ci sentiamo e ci messaggiamo tutti i giorni". Matteo Salvini sembra rassicurare l'alleato grillino, che in questi giorni sta toccando con mano le tensioni con la Lega e con la fronda interna del M5s. Ma il vicepremier leghista non nega che ci sia qualche problema, a cominciare dalla giustizia: "Un affare delicatissimo: se ci si mette mano, bisogna farlo bene. Io dico: riformiamo la prescrizione, ma facciamolo in maniera efficace. Non necessariamente un emendamento presentato dalla sera alla mattina è il modo migliore", spiega Salvini al Corriere della Sera. Leggi anche: Agguato grillino sulla giustizia, così hanno fregato la Lega In ballo i 5 Stelle hanno tirato, ovviamente, il "contratto di governo sacro". "Vale per tutto quello che contiene, dal reddito di cittadinanza alla Fornero all'esame costi-benefici per le grandi opere", puntualizza Salvini, che poi getta sul tavolo una carta velenosissima: "Io non parlo di manine e di complotti, ma è vero che ogni tanto bisogna tenere gli occhi ben aperti. Le faccio un piccolo esempio, che non comporta necessariamente malafede ma magari soltanto distrazione. Noi abbiamo inserito nel decreto fiscale la chiusura degli arretrati per il mondo delle sigarette elettroniche, dato che Gentiloni si era inventato la supertassa. Fatto sta che il testo era entrato in un modo ed è uscito nell'altro: e la tassa ritornava. A me erano girate le scatole, ma mi è già passata: mi toccherà solo presentare un emendamento. E dunque, non grido al complotto ma capisco lo sfogo di Di Maio".

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