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Giuseppe Conte a Bruno Vespa: "Noi barbari? Mi piace". Poi la clamorosa frase sul "cerbiatto" Luigi Di Maio

Cristina Agostini
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"Questo è un governo rivoluzionario mi dice Luigi Di Maio, con i suoi placidi occhi di cerbiatto mentre l'Europa e i mercati finanziari sono in tempesta. Mi piace la definizione di barbari aggiunge sorridente Giuseppe Conte nel suo ufficio di Palazzo Chigi. Per i greci, barbaro era lo straniero, l'estraneo alla comunità. Bene, noi siamo estranei all'establishment". Così il premier Giuseppe Conte definisce il governo giallo-verde nel libro di Bruno Vespa Rivoluzione - Uomini e retroscena della Terza Repubblica. Il Corriere della Sera ha pubblicato un estratto dal capitolo Il settimo sigillo. Leggi anche: 48 ore per non morire. Di Maio, sfogo tragico: terremoto nel M5s "Governo rivoluzionario? Be', sì: una cosa simile non si era mai vista osserva Matteo Salvini. Altro che Alberto da Giussano, altro che Braveheart di antiche memorie bossiane: il signore che mi sta davanti nel suo appartamento da single nel cuore di Roma è lo stesso al quale la rivista americana Time ha dedicato una delle copertine che scandiscono la storia. È vero che nell'ultimo secolo era capitato anche a Mussolini (sette volte), De Gasperi (due volte), Togliatti, Berlinguer, Veltroni, Berlusconi e Monti, ma il titolo sopra la foto di Salvini, Il nuovo volto dell' Europa, ne sancisce un ruolo di leadership molto elevato. E il titolo interno (L' uomo più temuto d' Europa) ne fa il nemico da abbattere. Esattamente quel che Salvini cerca". Rivoluzione, dunque, commenta Vespa. "Non eravamo abituati". 

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