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Prescrizione, la Lega e il ministro Bonafede: "Trovata la quadra". Il sospetto: quando cade il governo

Giulio Bucchi
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"Abbiamo trovato la quadra sulla prescrizione". È Riccardo Molinari, lasciando Palazzo Chigi, ad annunciare la "fumata bianca" tra Lega e M5s: abbiamo trovato la quadra". Il capogruppo leghista alla Camera ha lasciato Palazzo Chigi dopo circa un'ora di vertice che vedeva allo stesso tavolo il premier Giuseppe Conte, i suoi vice Luigi Di Maio (leader del M5s) e Matteo Salvini (capo della b) e il ministro della Giustizia grillino Alfonso Bonafede. Leggi anche: "Non mi rovinerà la festa". Salvini e Di Maio, il retroscena: mai così tanto gelo tra i due "La norma sulla prescrizione - spiega lo stesso Bonafede - sarà contenuta nel disegno di legge Anti-corruzione, che sarà votato alla Camera settimana prossima. Resta lo stop alla prescrizione dopo il primo grado ed entrerà in vigore dopo la riforma del processo penale del prossimo anno". Proprio in questa formula consiste l'accordo: la Lega, fino a ieri, giudicava "invotabile" l'emendamento sulla prescrizione, definito dalla ministra della Funzione pubblica Giulia Bongiorno "una bomba sui processi italiani". Perché dunque Salvini ha detto sì? Il sospetto è che la dilazione nel tempo al 2019 nasconda, ipotesi maliziosa, la certezza è che in fondo a quel punto il governo non ci arriverà mai: la maggioranza imploderà prima, in altre parole, di rendere effettiva la riforma.

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