Renato Brunetta, il delirio contro Luca Zaia: ora in Forza Italia lo vogliono cacciare
In Forza Italia è ormai in atto un ammutinamento che rischia di affondare la barca con tutti gli ufficiali a bordo. Il primo che rischia di pagare carissimo è il battagliero Renato Brunetta, reduce da una raffica di sberle incassate in Veneto, dove era andato per arringare i militanti azzurri all'ultimo direttivo regionale. Nella regione governata da Luca Zaia, Brunetta è arrivato belligerante. Forza Italia è in giunta regionale con la Lega, ma rischia ormai di essere fagocitata dal Carroccio. Brunetta però sembra infischiarsene e ogni volta che può, si lancia all'assalto non solo di Luigi Di Maio, ma anche di Matteo Salvini: "Sono una coppia terribile, che sta mandando a rotoli l'Italia e noi chiediamo al governatore Zaia di salvare il Veneto dall'abbraccio mortale di Lega e M5s". Leggi anche: Giorgia Meloni, Fratelli d'Italia imbarca i forzisti Augello e Aracri Brunetta minaccia di occupare i banchi del Consiglio regionale se Zaia non prende le distanze dal governo. E poi attacca l'assessore regionale Elena Donazzan, eletta con Forza Italia ma in rottura dichiarata con i vertici del partito: "Lei non si è iscritta a Forza Italia e quindi in giunta regionale non ci rappresenta, parla solo a titolo personale". Insomma la Donazzan si dovrebbe far da parte per un altro assessore forzista. Naturalmente lei ha risposto senza mandarle a dire: "Le mie dimissioni? Dovrebbe essere Brunetta a dimettersi. Il nostro mandato non è rappresentare Brunetta ma il nostro elettorato, non è fare gli interessi di un partito, ma del territorio". La guerra veneta in Forza Italia rischia di portare il partito al massacro, di sicuro nessuna delle parti vuol indietreggiare di un solo passo, compreso il coordinare regionale, Davide Bendinelli, brunettiano di ferro, che ha messo nel mirino l'assessora ribelle. La Donazzan a sua volta sbandiera i follower sui social, ma soprattuto gli oltre 6mila voti personali presi alle ultime Regionali, forse l'unica cosa che conta davvero. Ed è una garanzia capace di attrarre nuovi proseliti, come il vice di Zaia, Massimo Giorgetti, già in Forza Italia e anche lui in ritardo con il rinnovo della tessera. Donazzan e Giorgetti per ora si ribellano, ma restano dove sono. Altri come il consigliere regionale Massimiliano Barison, già capogruppo di Forza Italia, è già passato a nuove sponde, iscrivendosi a Fratelli d'Italia, voltando le spalle all'europarlamentare Elisabetta Gardini, sua grande elettrice. Restano solo due consiglieri per Forza Italia, entrambi tentati dal mollare il partito sempre più all'opposizione. E Brunetta si mette a minacciare Zaia.