Cerca
Cerca
+

Sergio Mattarella, il retroscena sullo scontro finale con il governo per la manovra: cosa rischia l'Italia

Gino Coala
  • a
  • a
  • a

Era dai tempi della trattativa per la formazione del governo che sul presidente della Repubblica Sergio Mattarella non c'era l'attenzione spasmodica per ogni sua smorfia facciale come in questo periodo. L'attenzione è tutta concentrata su che cosa farà il Capo dello Stato quando si ritroverà davanti alla Legge di Bilancio che sta facendo infuriare la Commissione europea, con relative minacce contro l'Italia. Leggi anche: Allarme spread, Mattarella chiama Di Maio e Salvini: i tassi più alti possono bruciare il deficit aggiuntivo La firma che dal Colle dovrà arrivare per il via libera finale alla legge rischia di "non essere più scontata" come in passato, anzi cresce nel famigerato "partito del presidente" la speranza che Mattarella possa rappresentare l'ultimo argine al governo per evitare il baratro economico. I margini di manovra del Quirinale sono strettissimi, visto che un'eventuale rinvio alle Camere per mancanza della firma del Capo dello Stato significherebbe per certo l'esercizio provvisorio, in un periodo tra l'altro di altissimi rischi per la stabilità finanziaria. Senza dimenticare l'aspetto politico: il rifiuto di Mattarella alla legge di Bilancio produrrebbe uno strappo senza precedenti tra Parlamento e Governo. Rientra però nelle prerogative del Presidente la tutela del rispetto degli accordi europei. Se nella legge di Bilancio ci fossero elementi in netta contrarietà con le regole sottoscritte con Bruxelles, il Colle avrebbe il dovere di sollevare la penna. Non a caso da giorni Mattarella lancia moniti e messaggi di persuasione perché nel governo si torni a discutere sui conti usando più dialogo con la Commissione europea. Mattarella non ha nessuna intenzione di tacere finché la legge non sarà promulgata, anche perché nel caso in cui l'Italia finisse in procedura d'infrazione, cioè con la sovranità nazionale di fatto limitata da sanzioni onerose, il governo ne dovrà rispondere direttamente.

Dai blog