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Silvio Berlusconi, scissione o sparizione. "Non capite che se alle Europee...". Forza Italia, numeri brutali

Giulio Bucchi
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Tra la scissione e la "sparizione". Forza Italia vive momenti drammatici ed è un retroscena del Corriere della Sera a rendere plasticamente il dilemma dei dirigenti azzurri. Di fronte al silenzio di Silvio Berlusconi, il resto del partito si scanna sulle poltrone. I meridionalisti pretendono un loro rappresentante a livello di giovani e di coordinamento nazionale, con l'ipotesi della fuoriuscita dei "ribelli" sempre sul tavolo. Ma è Mariastella Gelmini, una delle big forziste più vicine al Cav, a rivelare la vera preoccupazione che si respira dalle parti di Arcore. "Vi prego, basta. Non mettetemi in contrapposizione con la Ronzulli, non scrivete che sono contro Salvini - è lo sfogo dell'ex ministra, riportato dal Corsera -. Sto lottando per salvare FI. Non l'avete capito che se alle Europee andiamo sotto il 10 finisce tutto?". Leggi anche: Brunetta la paga cara. Dopo il delirio su Zaia lo vogliono cacciare Numeri brutali, scenario più che concreto visto che le rilevazioni attuali danno Forza Italia intorno all'8-9%. Serve un rush, un colpo di coda di Berlusconi, ma i toni moderati ed europeisti sfoggiati sinora e l'allineamento al Ppe non sembrano aiutare. La prospettiva è quella di raccogliere a maggio zero eletti nelle circoscrizioni Nord Ovest e Nord Est (nel 2014 furono 5), uno (forse) nell'Italia centrale e uno o due al Sud. Una Caporetto che farebbe sparire Forza Italia dalla mappa dell'Europarlamento. Ma la slavina di Strasburgo si trasformerebbe subito in valanga in Italia.

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