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Giovanni Tria, le voci sul rimpasto: fanno fuori il ministro dell'Economia per salvare il governo?

Cristina Agostini
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Diventa sempre più difficile per Giuseppe Conte tenere insieme il governo. Il contratto di Matteo Salvini e Luigi Di Maio fa acqua da tutte le parti e i due leader sono sempre più ai ferri corti anche per le visioni diametralmente opposte. In particolare il leader leghista non ha digerito la "ceppa" evocata da Luigi Di Maio. E da parte sua il vicepremier grillino mal sopporta il corteggiamento serrato della Lega nei confronti di Forza Italia.  Leggi anche: "Il 3 dicembre può saltare il governo": Salvini, ultimatum a Di Maio In questo scenario ci sono le grandi preoccupazioni sulla tenuta del sistema economico e finanziario del Paese che il suo sottosegretario Giancarlo Giorgetti conosce bene. Sabato sera, 23 novembre, il premier, riporta il Messaggero in un retroscena, sarà di nuovo a Bruxelles con il presidente della Commissione europea Jean Claude Juncker. L'incontro è stato chiesto con una certa insistenza da palazzo Chigi e avverrà dopo la bocciatura della Commissione con la lettera che sarà mandata al ministro dell'Economia Giovanni Tria. Proprio a Tria vengono attribuite molte responsabilità nella trattativa con l'Ue e a palazzo Chigi da giorni si parla di una sua possibile sostituzione dopo l'approvazione della manovra, o in ogni caso prima delle elezioni europee. Come il ministro dell'Economia potrebbero cambiare altri membri del governo. In un più ampio rimpasto potrebbero finire anche il ministro alle Infrastrutture Danilo Toninelli e la ministra della Salute Giulia Grillo, mentre sembrano restare al poro posto Elisabetta Trenta e Bonisoli. 

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