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Manovra, posticipati quota 100 e reddito di cittadinanza. Ma il deficit finale resta al 2,4%

Cristina Agostini
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Quota 100 per le pensioni e reddito di cittadinanza saranno rinviati ma su come verranno utilizzati i risparmi del governo, circa 4 miliardi di euro, non ci sono al momento certezze. Quella che sembra al momento l'intenzione dell'esecutivo è di non ridurre il deficit che la manovra porta al 2,4 per cento del Pil nel 2019. Hanno parlato di questo al vertice del 26 novembre Giuseppe Conte, Giovanni Tria e i due vicepremier Matteo Salvini e Luigi Di Maio. Tutti ripetono che "non è questione di decimali". Il problema è un altro: inserire quel numero nei documenti pubblici di bilancio consegnati a Bruxelles o spostare solo i soldi su altri capitoli di spesa. Leggi anche: Il sorrisino con cui deridono il popolo italiano. Merkel-Macron, lo schifo alle spalle di Conte "Andranno dirottati sugli investimenti", dice il premier. Portare il deficit al 2,1% (servono 5,4 miliardi) potrebbe risparmiarci la procedura di infrazione per debito da parte della commissione ma in questo caso il governo si priverebbe di qualsiasi margine di manovra in caso la crescita dovesse rallentare ulteriormente. Ridurre di poco e per un anno la portata della legge di Bilancio, ma non la cornice a cui guarda la Commissione farà scattare la procedura ma con tempi "più dilatati" e con una correzione per il 2020. E secondo quanto riporta il Fatto sarebbe questa l'ipotesi a cui lavora la maggioranza.  Insomma, il governo prenderà tempo rinviando così la resa dei conti a dopo le elezioni europee. E se le cose dovessero mettersi male si può sempre accontentare l'Europa, come vorrebbero Conte, Tria e persino Paolo Savona.

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