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Silvio Berlusconi, perché il nuovo partito di Renzi è un dramma per il Cav: lo scenario da incubo

Gino Coala
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Il piano di Matteo Renzi di rompere con il Partito democratico per dare vita a un suo personalissimo partito non è suonata come una buona notizia per Silvio Berlusconi. Per modi e tempi, il progetto renziano rischia di fare da magnete per quel che resta dei dirigenti di Forza Italia, quelli almeno ancora sotto le insegne del Cav e che non sono quindi passati con la Lega di Matteo Salvini. Leggi anche: Vespa, l'analisi spietata su Salvini e Di Maio: "Grande confusione, chi governerà dopo le Europee" Il partito renziano rischia di avere molto più appeal di quanto ne riesca a esprimere ancora oggi la "cosa azzurra" di Berlusconi. Come riporta Italia oggi, ancora oggi il Cav intende portare avanti il partito impartendo ordini e pretendendo di gestirlo come il suo personale comitato elettorale. Un metodo più o meno efficace nel suo periodo migliore, ma oggi suona un po' come anacronistico. La fiducia tra Berlusconi e i suoi dirigenti ha cominciato a sgretolarsi dal giorno in cui ha dato la sua autorizzazione a Matteo Salvini a formare il governo con i grillini. Salvo poi pentirsene e pretendere dal leghista di far cadere l'esecutivo. Continua a sperare in un nutrito gruppo di responsabili, che però ancora non esiste. Dentro Forza Italia è ancora nutrito invece quel gruppo di dirigenti che non vorrebbe mai finire sotto la guida di Matteo Salvini. Piuttosto quindi Renzi, col quale almeno una prospettiva di forza moderata si può sempre immaginare.

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