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Giuseppe Conte, l'indiscrezione di Luigi Bisignani: "Si candida da solo". Rischio clamoroso: fine orrenda?

Giulio Bucchi
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Sì, Giuseppe Conte corre da solo. Le indiscrezioni di stampa delle ultime ore vengono confermate e anzi rafforzate da Luigi Bisignani, che sul Tempo traccia la strada del premier verso l'avventura politica in solitaria. Il professore, spiega l'editorialista solitamente molto ben informato sulle voci di Palazzo, "ha capito che deve ritagliarsi uno spazio autonomo tra il Movimento 5 Stelle e la Lega" e "stufo di fare il vaso di coccio tra Matteo Salvini e Luigi Di Maio si è quasi del tutto deciso a sfidare il mondo, forte anche di una rete di rapporti internazionali che si sta creando, non disdegnando alcun invito che gli arrivi da un qualsiasi Paese straniero o da qualche fondazione oltretevere, come Villa Nazareth dove si è fatto le ossa, fino ovviamente al Palazzo Apostolico da Bergoglio". Leggi anche: "Cialtrone, vergogna, ci pigli per il c***". Roba con pochi precedenti: chi massacra Conte Serve, a questo punto, una investitura popolare. Conte, spiega Bisignani, pensa alle prossime europee e il timore tra i 5 Stelle (grandi sponsor della scelta del premier nelle tumultuose trattative con la Lega la scorsa primavera) è che "si ripeta il film visto con Lamberto Dini e Mario Monti, che da Presidenti del Consiglio in carica si sono presentati con proprie liste e hanno scompaginato i giochi", finendo peraltro non molto bene dal punto di vista delle fortune politiche personali. Altro sospetto che aleggia dalle parti di Di Maio, Beppe Grillo e Davide Casaleggio, è che Conte "percepito come un democristiano Doc non sposti troppo a destra il baricentro del Movimento", che con Di Battista tornerebbe invece nell'alveo del centrosinistra.

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