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"Sarà legge del Taglione". Badilata Feltri: Salvini e Di Maio, la resa dei conti è vicina

Maria Pezzi
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La legge biblica del Taglione minaccia il governo. Di Maio dice a Salvini: taglia tu; e Salvini dice a Di Maio: figurati, taglia tu. Nessuno dei due taglia un bel niente, quindi si taglieranno le balle e buona notte al secchio. Il redde rationem non è lontano. Vedremo chi sarà la vittima delle sforbiciate. Intanto osserviamo con un filo di disgusto le risse tra i protagonisti della maggioranza, mentre constatiamo divertiti che il mite Conte, non sapendo che pesci pigliare, corre dal Papa a farsi benedire. Se va bene a lui, va bene anche a noi. Il risultato finora è un mesto zero a zero. Attendiamo sviluppi. Una cosa è certa. Siamo qui col fiato sospeso per capire se farà più danni il Movimento 5 Stelle oppure la Lega. Ad occhio e croce il reddito di cittadinanza rimarrà un sogno, anzi un incubo, dato che mancano i fondi per distribuirlo. L' abolizione delle regole Fornero comporta pure oneri insostenibili. Pertanto c' è poco da stare allegri. Non affermo che qualcuno dovrà cedere in omaggio a un sano realismo: dovrà mollare il ministro del Lavoro e quello dell' Interno sarà costretto a fare altrettanto per evitare lo sfascio totale. La pensano così anche i parlamentari i quali non vogliono il crollo dell' esecutivo per una ragione pratica: vedono nell' eventuale scioglimento delle Camere la fine del mondo, dato che il seggio è la vita che non intendono perdere. In particolare i grillini sono avvitati sulla poltrona, consapevoli che per loro è vietato andare oltre il secondo mandato, esaurito il quale, tutti a casa disoccupati e con le tasche vuote. Inimmaginabile che costoro siano pronti al supremo sacrificio. Piuttosto che rinunciare all' indennità si farebbero sodomizzare, attività che forse non disdegnano, almeno guardandoli in faccia. E non mi riferisco solo a Casalino che, tra l' altro, non è nemmeno deputato. Per approfondire leggi anche: Luigi di Maio, tragico sospetto su Matteo Salvini Ergo, pur segnalando i rischi che corre la maggioranza litigiosa, non ci stracciamo le vesti e ipotizziamo la continuazione travagliata e caotica della esperienza gialloverde, che non è rassicurante ma di sicuro non peggiore delle precedenti le quali, senza dubbio, ci hanno insegnato che nessun partito ha stretto i lacci della borsa, semmai li ha allargati ingigantendo il debito pubblico, causa di ogni nostro guaio. Ciò impedisce di maledire il ministero in carica e autorizza a mandare al diavolo chi lo critica scaricandogli addosso i problemi che ci angustiano. di Vittorio Feltri

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