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Manovra, il terrore di Sergio Mattarella su cosa può accadere alla Camera e le voci sul discorso di fine anno

Davide Locano
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Lotta contro il tempo per approvare la manovra anche alla Camera entro la fine dell'anno e, dunque, scongiurare il rischio dell'esercizio provvisorio, che potrebbe minare il futuro del governo. Il sospetto, più che fondato, è che in occasione del voto a Montecitorio vada in scena una replica di quanto accaduto alla Camera: risse, botte, urla, insulti, il testo che non viene letto da nessuno e una sorta di voto al buio. Lo "show" è fissato tra giovedì e sabato. La fiducia è scontata, ma i tempi sono ridottissimi: le contestazioni, dunque, sono da mettere in conto. Maria Elisabetta Casellati, presidente del Senato, nonostante il pressing di Forza Italia, il suo partito, e del Pd, per ora ha taciuto su quanto accaduto, sulla forzatura di Lega e M5s. Ora la palla passa a Roberto Fico: improbabile che prenda posizione contro il suo stesso governo (almeno su un tema che non è l'immigrazione). Silente, per ora, anche Sergio Mattarella. Ma dal Quirinale filtrano voci sul disagio dell'inquilino del Colle per quanto sta accadendo in Parlamento. Mattarella ora mira a blindare la manovra nel minor tempo possibile. Soltanto dopo, magari nel discorso di fine anno, potrebbe dire qualcosa su quanto accaduto. Leggi anche: Esercizio provvisorio, il terrore di Mattarella Di sicuro, però, il Quirinale sta subendo le pressioni delle minoranza. Sabato, per esempio, Mattarella è stato tirato in ballo da Roberto Giacchetti, il quale ha chiesto un intervento del capo dello Stato dopo il voto al Senato. E anche il ricorso alla Corte Costituzionale annunciato dal Pd, in verità, è un modo per trascinare nella contesa il Quirinale. Proprio ciò che Mattarella non vuole. Almeno fino che la manovra non sarà definitivamente approvata alla Camera.

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