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Manovra, Sergio Mattarella: l'ipotesi della firma accompagnata da una lettera di richiamo a Lega e M5S

Matteo Legnani
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Il retroscena lo racconta La Stampa e svela cosa il presidente Sergio Mattarella sarebbe pronto a fare dopo giorni a seguire, per lo più in tv e attraverso gli "osservatori" del Quirinale, le evoluzioni della manovra. Dicono che il capo dello Stato sia estremamente infastidito per il passaggio del maxi-emendamento al Senato, che non ha praticamente potuto leggere il testo prima di approvarlo o di respingerlo. E per questo, attende che passi siano fatti dalle forze politiche di governo perchè la cosa non si ripeta alla Camera, dove il testo approderà domani 28 dicembre con l'approvazione attesa per il giorni successivo. Tempi troppo stretti che, come riporta il quotidiano torinese, avrebbero spinto alcuni economisti a suggerire che non sarebbe un dramma se, pur di consentire il dibattito alla Camera, l'esame della manovra sforasse San Silvestro e il ritardo causasse qualche giorno di esercizio provvisorio prima dell'approvazione. In ogni caso, un rifiuto della firma e un rinvio alle Camere del maxi-emendamento pare ormai da escludere, perchè troppi sarebbero i rischi derivanti, compresi quelli che riguarderebbero ancora una volta i mercati e lo spread. Pare, invece, che la firma presidenziale possa essere accompagnata da una lettera di richiamo alle forze di maggioranza perchè in futuro non venga nuovamente ignorato l'articolo 72 della costituzione che stabilisce regole ben precise per l'iter parlamentare della manovra. Leggi anche: Manovra, il terrore di Mattarella su cosa accadrà alla Camera e le voci sul discorso di fine anno

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