Manovra, è legge Mattarella ha firmato
Roma, 30 dic. (AdnKronos) - Sì della Camera alla manovra 2019. Il provvedimento, approvato con 313 voti favorevoli e 70 voti contrari, termina così il suo iter parlamentare. Domenica in serata è stato firmato dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Ora manca solo la pubblicazione in Gazzetta ufficiale perché diventi legge. Tutte le misure I COMMENTI - "Sono soddisfattissimo..." ha commentato a caldo il vicepremier Luigi Di Maio e aggiunge: "Domani è il 31 giusto? Non parlerò domani, ma dopodomani...". Il vicepremier precisa che farà un messaggio augurale via social per il 2019 non domani, come previsto in un primo momento, ma il giorno dopo. "Manovra del popolo: FATTO! È la prima legge di bilancio scritta con il cuore e pensando agli italiani. Abbiamo ancora tanto da fare, ma la strada è quella giusta". "Voglio dire grazie a tutti. Grazie a tutti quelli che ci hanno sostenuto in questi mesi. Grazie a tutti i nostri iscritti. Grazie a tutti i nostri attivisti. Grazie a tutti i nostri deputati e senatori che hanno tenuto duro fino alla fine. Grazie a tutti i ministri. Grazie al Presidente Conte. Grazie a tutti gli italiani, grazie alle persone che il 4 marzo hanno creduto in noi e che hanno reso possibile tutto questo. Se l'Italia ha iniziato oggi un percorso di cambiamento è anche merito di ognuno di voi - si legge ancora nel post di Di Maio -. Viva l'Italia e viva il MoVimento 5 Stelle". "Il 2018 finisce bene e il 2019 può iniziare ancora meglio! Adesso qualche giorno di pausa - conclude il vicepremier - Ci vediamo prestissimo!". Stessa soddisfazione anche dal premier Giuseppe Conte. "Il 2018 si chiude con la prima manovra economica del Governo del Cambiamento - scrive in un post su Facebook -. Una manovra frutto di scelte di politica economico-sociale ben precise orientate a redistribuire ricchezza e a puntare sugli investimenti. Il tutto rispettando appieno la volontà espressa dagli elettori". "Finisce un anno, ma inizia la stagione del riscatto con più diritti, più crescita, più equità sociale e con al centro il lavoro -assicura -. L'Italia è pronta a ripartire. E a tornare grande". "Adesso ci prendiamo qualche giorno di pausa" aggiunge. La manovra 2019 è stata approvata, dice il ministro dell'Economia Giovanni Tria,"entro i tempi previsti, che ci hanno evitato da un lato la gestione del bilancio con le mani legate dall'esercizio provvisorio e dall'altro una procedura europea per deficit eccessivo, che di fatto avrebbe commissariato il Paese per 5-7 anni"."Con grande fatica e altrettanta determinazione oggi abbiamo tagliato il traguardo della finanziaria 2019". Con il varo della manovra abbiamo "garantito stabilità finanziaria e messo fine alla "corsa dello spread", "ribadendo la credibilità della scelta e dell'impegno europeo dell'Italia, fugando in concreto qualsiasi ombra di Italexit". Intanto le voci, secondo cui Tria stava per lasciare il governo sono "smentite". La manovra approvata dal Parlamento "è quella che tutti abbiamo voluto" ha detto il titolare di via XX settembre. Alla domanda dei giornalisti, se nel 2019 resterà al Mef, risponde: "Non vedo perché no". Manovra, M5S: "Siamo sotto attacco". Opposizioni sul piede di guerra LA REAZIONE DELL'EUROPA - "L'Italia ha adottato la legge di Bilancio, dopo lunghe discussioni e momenti difficili. Ne seguiremo attentamente l'esecuzione" twitta il commissario europeo agli Affari economici e monetari Pierre Moscovici, che ha poi "ribadito di nuovo che il dialogo con la Commissione europea si è concentrato unicamente sul rispetto delle regole comuni, mai sulle misure individuali!". IL LUNGO PERCORSO DELLA MANOVRA - Da questa mattina l'Aula della Camera ha ripreso i lavori per esaminare gli ordini del giorno (oltre duecento) alla legge di bilancio sulla quale il governo giallo verde ieri ha ottenuto la fiducia. "Non parteciperemo al voto; non vogliamo essere i vostri complici in questo disegno" aveva detto il deputato del Partito democratico, Emanuele Fiano, intervenendo in aula, spiegando che gli esponenti del Pd sarebbero rimasti in aula "per il rispetto che portiamo al tempio della democrazia che è il Parlamento" ma, aveva detto Fiano, senza "partecipare a questo vostro disegno". La giornata di sabato era stata scandita da proteste e scontri, fino al flash mob da parte dei parlamentari di Forza Italia che durante le dichiarazioni di voto hanno indossato un gilet azzurro. Alle proteste dei deputati di Fi, si sono aggiunte poi quelle del Pd che, oltre a scendere in piazza, ha disertato la prima chiama iniziando a votare il no alla fiducia solo dopo il termine della seconda.