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Luigi Di Maio, Romano Prodi: "Senza paracadute va a schiantarsi"

Cristina Agostini
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E' iniziato il conto alla rovescia per le elezioni europee e Matteo Salvini e Luigi Di Maio, scrive Romano Prodi nel suo editoriale su il Messaggero, "impiegheranno i prossimi i giorni in un tour delle principali capitali europee in modo da evitare di essere forti in Patria ma deboli in Europa, proprio all'opposto di Forza Italia e Pd che si troveranno ad essere più forti a Bruxelles che a Roma". Un'impresa che si presenta più difficile, secondo il Professore, per il vicepremier grillino.  Il leader della Lega infatti "oggi può contare sull'alleanza con la Signora Le Pen" e, "domani, cercherà di completare il suo progetto di impadronirsi in modo totale della destra italiana e di avvicinarsi progressivamente al Partito Popolare. Una strategia incerta nei tempi ma precisa nella direzione". Ma appunto "più complicato sarà il viaggio di Di Maio perché sembra proprio che i 5Stelle non sappiano dove andare" e "corrono il rischio di essere tagliati fuori nel momento della formazione dei gruppi parlamentari europei". Infatti, ricorda Prodi, "all'inizio della legislatura, nel 2014, ai 5Stelle non era rimasta altra scelta che entrare in coalizione con gli estremisti antieuropei dell'Ukip. Data la difficoltà della convivenza nel gennaio del 2017 era stato firmato un progetto di accordo alternativo fra Grillo e il Presidente del Partito liberale Verhofsdat ma la ribellione dei liberali tedeschi e francesi ne ha impedito la messa in atto. Ai 5Stelle non è perciò rimasta altra scelta che confermare la sfortunata coalizione con l'Ukip che però, essendo un partito britannico, non farà parte del prossimo parlamento europeo". Insomma, conclude il Prof, "il viaggio di Di Maio è quindi un viaggio senza paracadute. Ragione per cui c'è chi pensa che, alla fine, il paracadute potrebbe offrirlo lo stesso Salvini, accettando un'alleanza europea fra Lega e 5Stelle. Penso però che questo disegno, già così complicato a Roma, sia sostanzialmente impossibile a Strasburgo perché in Europa, nella prossima legislatura, verranno al pettine scelte fondamentali: grandi investimenti sociali, sviluppo sostenibile, welfare europeo, società inclusiva e multietnica, il diritto di avere diritto e, infine, un vero bilancio europeo. Su questi temi i due partiti camminano in direzioni diverse".

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