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Matteo Salvini, il colpo storico del leghista: come si prende Bolzano

Gino Coala
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Dopo aver espugnato Trento, storica roccaforte del centrosinistra, dove a ottobre il leghista Maurizio Fugatti è stato eletto presidente della Provincia col 47% dei voti, al Carroccio mancava soltanto l' Alto Adige per estendere la propria egemonia in tutto il Nord Italia. A Bolzano dominano da sempre gli autonomisti del Südtiroler Volkspartei i quali anche tre mesi fa, pur in lieve flessione rispetto alle tornate precedenti, alle urne hanno vinto a mani basse. Se in passato però la Svp, per allestire la squadra di governo, ha guardato al Pd, stavolta il presidente Arno Kompatscher ha stretto l' accordo con la Lega, che così riuscirà a piazzare in giunta due propri rappresentanti raccogliendo i frutti del lusinghiero 11% del voto di ottobre. Il patto, chiuso definitivamente in queste ore con la supervisione del vicepresidente del Senato Roberto Calderoli, prevede alcune concessioni da parte del Carroccio ai nuovi alleati tirolesi, come il mantenimento degli attuali tre collegi a Palazzo Madama (era in vista il taglio di un posto) e un' ulteriore autonomia in ambito fiscale e commerciale. Leggi anche: Salvini, l'ultimatum a Di Maio sul reddito di cittadinanza: "Senza soldi ai disabili, salta" Per l' intesa è stata fondamentale anche la deroga inserita nel decreto fiscale che ha evitato alle Casse Raiffeisen altoatesine la nascita di un gruppo unico. E dunque mentre la Sinistra perde tempo ad attaccare Salvini su qualsiasi cosa - dopo i post sulla Nutella ora gli danno addosso perché indossa le giacche della polizia - il vicepremier continua a stringere accordi e a tessere relazioni. Il leader del Carroccio, almeno sul fronte della strategia elettorale, sta dimostrando di essere molto abile nella lotta ma anche nel governo. Terminata la partita della legge di bilancio, non senza qualche colpo proibito scambiato con i 5 Stelle, ora può concentrarsi sui prossimi appuntamenti elettorali. Nel mirino ci sono le imminenti elezioni regionali e le europee di fine maggio. MISSIONE DA KACZYNSKI Rientrato dalla due giorni in Abruzzo per tirare la volata al candidato del centrodestra Marco Marsilio, domani Salvini farà un blitz a Varsavia per definire l' alleanza sovranista con Jarolsaw Kaczynski, che con "Diritto e Giustizia" guida saldamente la Polonia. A Varsavia, sollecitato dal consigliere regionale veneto Stefano Valdegamberi, Salvini dovrebbe anche interessarsi del caso di Mateusz Piskorski, politico filorusso in carcere da due anni con l' accusa di reati d' opinione. Dopo aver trascinato il Carroccio oltre il 30% - almeno questo dicono i sondaggi - l' unica vera grana entro i confini nazionali che attende da qui a primavera la Lega è quella dell' autonomia. In primo luogo del Veneto, dove la base non accetterà accordi al ribasso. alle europee Per il resto la madre di tutte le battaglie è quella di Bruxelles. Salvini, affiancato dal fedelissimo ministro per la Famiglia Lorenzo Fontana, sta cercando l' intesa definitiva col gruppo di Visegrad (Ungheria, Repubblica Ceca, Slovacchia, e appunto Polonia). Orban dovrebbe fungere da cavallo di Troia nel Ppe. Nelle prossime settimane i leghisti proveranno ad arrivare al dunque, o comunque a valutare i margini di trattativa, anche con Alice Weidel, leader del partito di destra tedesco Alternative Für Deutschland. Presto ci sarà anche un faccia a faccia coi vertici del Partito della Libertà austriaco guidato dal vicecancelliere Heinz Christian Strache, al governo col Popolare Sebastian Kurz. Salvini ha invece definito da tempo l' alleanza con il Rassemblement National di Marine Le Pen. Dell' asse sovranista dovrebbero poi far parte anche i nazionalisti svedesi e danesi, gli olandesi di Geert Wilders e i Veri Finlandesi. Tra fine febbraio e inizio marzo le intese, sia quelle preelettorali che quelle post, potrebbero essere siglate in Italia. La Lega, ed è incredibile se si pensa al 3% in cui si era inabissata solo pochi anni fa, sta cercando di imporsi come la forza dominante nella politica della Mitteleuropa. di Alessandro Gonzato

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