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Matteo Salvini, la tentazione di farsi processare per il caso-Diciotti. E Marco Travaglio conferma

Davide Locano
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Giudici scatenati contro Matteo Salvini: il tribunale dei ministri di Catania, infatti, vuole il vicepremier leghista a processo per il caso della Diciotti, che risale allo scorso agosto. L'accusa è quella di "sequestro di persona". La 'colpa' di Salvini? Aver fermato il flusso irregolare di immigrati altrettanto irregolari. Per le accuse rischia fino a 15 anni di carcere: sulla sua processabilità, ora, si deve esprimere il Senato. E Salvini, stando a quanto detto da lui in persona ma anche stando a diversi rumors, sta pensando seriamente all'ipotesi di farsi processare. "Sono tentato di dire andiamo avanti. Processatemi. Voglio vedere se si può processare un ministro perché fa quello che deve", ha affermato a caldo in una diretta Facebook. E come detto, da più parti si sussurra che Salvini potrebbe decidere proprio di chiedere all'aula di mandarlo alla sbarra: una clamorosa sfida ai giudici e, soprattutto, una straordinaria azione mediatica. Leggi anche: Laura Boldrini, odio puro contro Salvini A convincerlo, forse, potrebbe concorrere anche l'appoggio popolare che ha registrato su Twitter, dove l'hashtag #SalviniNonMollare è entrato tra le tendenze mondiali. In effetti, un ministro a processo per aver fermato l'immigrazione clandestina potrebbe tradursi in un'enorme ascesa nei consensi, per Salvini. E di questo avviso è anche il suo arci-nemico Marco Travaglio, che a Otto e Mezzo di Lilli Gruber si è detto sicuro del fatto che il vicepremier del Carroccio vorrebbe finire alla sbarra.

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