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Giuseppe Conte, il vero piano di Macron contro l'Italia: la mossa sporchissima del Galletto

Gino Coala
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La decisione di Emmanuel Macron di richiamare l'ambasciatore francese in Italia non sembra aver sconvolto il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, che anzi si è detto "stupito, non irritato", mentre tornava dalla visita in Libano al contingente italiano. Mentre alla Farnesina c'è Enzo Moavero con i nervi a fior di pelle per lo scontro a cui si è arrivati tra Francia e Italia, da palazzo Chigi si ostenta una strana tranquillità, perché la reazione francese sembra fin troppo sproporzionata rispetto ai diversi botta e risposta che si sono scambiati sia il presidente francese che i due vicepremier Luigi Di Maio e Matteo Salvini ormai da mesi a questa parte. Leggi anche: Ferrara, appello-choc a Macron: "Italia paese di me***, cosa deve fare" Il sospetto sulle vere intenzioni di Macron arriva dallo staff di Conte, come riporta il Corriere della sera. Anzi da palazzo Chigi partono anche delle accuse contro "le provocazioni che in questi mesi ci ha rivolto il presidente della Francia, che non ci ha mai amato, che ci ha sempre considerato un errore della storia, solo che la storia comincerà il 26 maggio e i gilet gialli al momento hanno un consenso del 60% e Macron rischia di essere spazzato via". I collaboratori di Conte sono insomma convinti che Macron non sia facendo sul serio, magari trattenendo l'ambasciatore a tempo indeterminato a Parigi. C'è la convinzione anzi che in pochi giorni tutto si risolverà, anche se da più parti si teme che l'ambasciatore non rientrerà almeno fino alle prossime elezioni Europee. Ottimismo, o forse sottovalutazione, resta certa l'intenzione di Macron di capitalizzare quanti più voti possibili da questo scontro con il governo italiano. Per questo nello staff di Conte non c'è l'allarmismo che si vive alla Farnesina: sono beghe elettorali, che passeranno, come passerà Macron.

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