Silvio Berlusconi ucciso da un sondaggio: disastro per Forza Italia, la Lega lo scarica per sempre?
Silvio Berlusconi ha dichiarato al Corriere della Sera che la Lega compirebbe un suicidio se alle prossime elezioni nazionali decidesse di non allearsi più con Forza Italia. Il Cavaliere, che ieri era in Abruzzo con Matteo Salvini e Giorgia Meloni, ma solo per tirare la volata a Marco Marsilio - candidato unitario dei tre partiti - continua a sperare nel naufragio del governo gialloverde. A quel punto, almeno questa è la sua speranza, Forza Italia diventerebbe indispensabile per la formazione di un nuovo esecutivo di centrodestra secondo lo schema consolidato. Salvini però ha in testa tutt' altro piano, quello di continuare a erodere il bacino forzista fino a far diventare irrilevante il peso politico degli "azzurri". Il leghista ha lavorato a lungo per affrancarsi dall' ingombrante figura del Cavaliere e non vuole tornare sui propri passi. Tanto più alla luce di un sondaggio riservato commissionato dallo stesso Salvini, ma il cui risultato è comunque trapelato nelle ultime ore, secondo cui il Carroccio, qualora tornasse ad allearsi con Forza Italia, perderebbe 7 punti percentuali. La Lega, da sola, si attesterebbe infatti tra il 30 e il 32%, mentre assieme ai Berluscones scenderebbe al 25. Leggi anche: Berlusconi e Salvini gelati in diretta dalla Meloni ASSE CON FDI Salvini, che al di là delle dichiarazioni («C' è un contratto e la mia parola vale più di mille sondaggi», è tornato a dire ieri) sta pensando seriamente in caso di exploit alle Europee e di nuovi scontri con gli alleati a come affrancarsi dal Movimento 5 Stelle, ha mostrato ai suoi fedelissimi la rilevazione e ha ufficializzato la linea: il sodalizio con Forza Italia appartiene al passato, è vecchio e la Lega, quando sarà il momento di tornare alle urne, se non dovesse avere i numeri per governare da sola semmai ragionerà col partito sovranista della Meloni. Il suicidio, quindi, per tornare all' immagine evocata da Berlusconi, lo rischia Forza Italia se i suoi massimi rappresentanti - vedi Tajani e Brunetta, ma non solo - continueranno ad attaccare la Lega un giorno sì e l' altro pure. Gli "azzurri", già alle prese con percentuali di consenso non proprio esaltanti, potrebbero stancare anche la parte di elettorato che ancora li sostiene. I numeri parlano chiaro: stando al sondaggio Emg Acqua diffuso ieri sui Rai 3 da "Agorà" la Lega, pur in calo dello 0,2%, veleggia al 30,1. Forza Italia è al 9,7. La stessa rilevazione dà il Movimento 5 Stelle al 25,1%, più basso dello 0,7 rispetto alla settimana scorsa. Fratelli d' Italia è stabile al 4,5. Analizziamo anche la media dei sondaggi realizzata da Agi e YouTrend. La Lega in questo caso tocca il record storico del 32,1%. Diametralmente opposto invece il dato dei grillini, che toccano il punto più basso da inizio legislatura, ossia il 25,2. Di Maio, Di Battista e soci non riescono a frenare la caduta. Il Movimento continua a perdere per strada pezzi della propria base elettorale: ormai il crollo rispetto a un anno fa è nell' ordine degli 8 punti. IL DISTACCO Diamo uno sguardo anche alle coalizioni, o meglio, a quelli che erano gli schieramenti unitari il 4 marzo 2018. Il centrodestra oggi sarebbe al 46,5%, in crescita dello 0,9 rispetto all' ultima tornata. Il centrosinistra al 21,5. Ma torniamo al distacco sempre più profondo tra Lega e Forza Italia. Di fronte a cifre simili suonano ancor più paradossali le minacce di alcuni azzurri di sciogliere le alleanze locali col Carroccio. Pensiamo al Veneto, un tempo azzurro ma ormai feudo inespugnabile del leghista Luca Zaia. In giunta non è rimasto più nemmeno un assessore di Forza Italia. Idem in Consiglio. In Liguria, stando a fonti forziste, Giovanni Toti sarebbe in procinto di passare con Salvini. In Trentino la Lega spadroneggia e Fi non esiste. Insomma: l' harakiri non sarebbe certo degli ex padani. di Alessandro Gonzato