Vittorio Feltri, colpo di grazia a Silvio Berlusconi: perché oggi gli preferiscono Luigi Di Maio
Ieri giravano un paio di notizie sorprendenti che vale la pena di commentare. A Mantova in un luna park, Luca De Marchi, consigliere comunale di Fratelli d'Italia, ha deciso di distribuire gratis le frittelle ai bambini italiani. Che sono la maggioranza, ovviamente. Poi ha aggiunto che i suoi doni andranno ai ragazzini di ogni colore, ma questa precisazione non ha placato le polemiche. Costui, è evidente, scherzava volendo sottolineare che il suo partito intende occuparsi prevalentemente dei compatrioti piuttosto che degli stranieri. Tuttavia il dominio del politicamente corretto ha stravolto la questione, e il consigliere nel giro di pochi minuti è stato travolto da insulti come se avesse bestemmiato in chiesa. Anche io penso che se mi venisse in mente di regalare dolci ai giovinetti non distinguerei in quali bocche finirebbero: ne darei a tutti e buona notte, visto che i fanciulli sono golosi e non possono essere mortificati quelli che, poveretti, non sono connazionali con documenti in regola. Leggi anche: Feltri-Becchi, la profezia incrociata su Salvini Ciononostante le reazioni contro De Marchi, da parte dei soliti progressisti del menga, sono state eccessive. Questo uomo giocava e ha voluto trasmettere un concetto diffuso: dobbiamo smetterla di privilegiare gli extracomunitari trascurando la nostra gente. Non gli è passato per la mente di discriminare i piccoli immigrati. La cosa strana è che nessuno dei suoi critici feroci ha avuto l'idea di aprire una friggitoria non razzista che deliziasse il palato di pargoli africani. Ciò dimostra che è più facile aggredire a male parole chi fa qualcosa piuttosto che intraprendere una iniziativa allo scopo di soddisfare sia la prole nostrana sia quella di importazione. È la prova che gli antirazzisti professionali sono più gretti dei razzisti per burla: infatti non producono frittelle e non ne dispensano ad alcuno, bianco o nero che sia. Se le mangiano loro, bastardi. E i piccini li stanno a guardare con gli occhi spalancati e la gola secca. Tale è la generosità dei fessi di sinistra. La seconda notizia di qualche rilievo l'ha fornita Berlusconi, verso il quale nutriamo simpatia. L'ex premier in una intervista televisiva rilasciata all'ottima Barbara D'Urso su Canale 5, si è detto indignato perché ormai pochi connazionali, rispetto al passato, lo votano. Egli in pratica si meraviglia in quanto non ha più il consenso di una volta, e che il popolo preferisca a lui gli sciamannati grillini e leghisti. Comprendiamo la sua amarezza, non lo stupore. Silvio, uomo di mondo, infatti dovrebbe avere imparato che in politica per avere successo bisogna saper fare qualcosa: o agire in favore della gente o illuderla di soddisfarne le esigenze. In questo Salvini e Di Maio sono maestri. Mentre il Cavaliere, a forza di raccontare balle, ha convinto gli elettori che conviene cambiare ballisti. E loro li hanno trovati. di Vittorio Feltri