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Luigi Di Maio, Sallusti e il prezzo carissimo che pagherà Salvini dopo il voto grillino

Gino Coala
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Ora che Matteo Salvini è stato "graziato" dagli iscritti del Movimento Cinque Stelle, Luigi Di Maio e soci potrebbero presto passare all'incasso. Come prevede Alessandro Sallusti sul Giornale, il vicepremier leghista si ritroverà a pagare un prezzo particolarmente alto "che ci ritroveremo sul nostro conto". Il voto sulla piattaforma Rousseau, per chi ancora ci crede, ha sostanzialmente salvato il governo Lega-M5s, ma ha messo Di Maio spalle al muro: se non darà subito in pasto un calmante all'ala ortodossa più vicina a Roberto Fico, questa potrebbe pretendere a breve la sua testa su un piatto d'argento. Leggi anche: Diciotti, il più inquietante dei sospetti sulla pagliacciata M5s: "Chi ha deciso il voto" Per ricambiare la "cortesia" di Di Maio, Salvini ha poche carte da potersi giocare. Difficile rinunciare alla battaglia della Tav, sostenuta in modo trasversale da buona parte degli italiani, oltre che dalla totalità degli imprenditori del Nord. Neanche a parlarne sulla legittima difesa, cavallo di battaglia leghista sulla cui approvazione il ministro dell'Interno si gioca una grande fetta di consenso. Resta la concessione di maggiore autonomia per Lombardia, Veneto ed Emilia-Romagna, un provvedimento chiesto a gran voce anche con un referendum, questo vero, organizzato da Milano e Venezia, ma che potrebbe slittare. Almeno per calmare l'ala ortodossa grillina, che guarda caso ha la sua base elettorale tutta al Sud.

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