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Giulia Bongiorno: "A Matteo Salvini dissi di non rinunciare all'immunità. Il processo sarebbe durato 6 anni"

Cristina Agostini
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"E' vero, sono stata io a consigliare a Matteo Salvini di non rinunciare all'immunità per il caso Diciotti". Giulia Bongiorno rivela in una intervista a Il Corriere della Sera che non ha "niente da temere. Se Salvini si fosse fatto processare avrebbe dovuto mentire agli italiani" perché "avrebbe dovuto dire che non aveva agito nell'interesse dello Stato". Per il ministro per la Semplificazione e pubblica amministrazione "se Salvini si fosse fatto processare per le accuse dei giudici di Catania sarebbe stato sicuramente assolto". Ma gli ha consigliato di non farlo "perché  conosco la giustizia italiana, e so che Salvini sarebbe rimasto sotto processo per sei, sette, dieci anni. E nel frattempo sarebbe stato sempre additato". Leggi anche: Retroscena: Giorgia Meloni presto nel governo. E... Un terremoto, chi fanno ministro della Difesa Legittima difesa - "Sono d'accordo che ci si possa difendere in casa propria senza bisogno di dover dimostrare di essersi difesi perché si stava per essere aggrediti", continua poi la Bongiorno in merito alla legge sulla legittima difesa che "meno male" è in dirittura di arrivo. Anche con le armi? "Io non ho il porto d'armi, le trovo un po' pericolose". Meglio "delle belle forbici grandi da tenere al loro posto". Pubblica amministrazione - "Per migliorare la pubblica amministrazione dobbiamo incidere su due fattori. Il fattore umano, quindi bisogna fare crescere la classe dirigente e bisogna fare in modo che il dipendente pubblico che ha il posto fisso comprenda che deve comunque portare a casa dei risultati; e poi la vera sfida è quella della trasformazione digitale della Pa", conclude il ministro intervenendo a Uno Mattina, su Rai Uno. 

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