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Alessandro Di Battista, l'umiliazione in una stretta di mano: la fine ridicola in una foto

Giulio Bucchi
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Una foto e una stretta di mano per cancellare Alessandro Di Battista. L'(imbarazzato) incontro ufficiale tra Luigi Di Maio e l'ambasciatore francese a Roma Emmanuel Masset, che il presidente Emmanuel Macron aveva richiamato a Parigi in segno di protesta contro l'asse tra M5s e gilet gialli, segna di fatto la fine dell'influenza di Dibba sui 5 Stelle, il tramonto della sua missione, il disastro politico di un uomo tornato in Italia come leader ufficioso del Movimento e messo frettolosamente in soffitta dopo poche settimane per manifesta incapacità di fare presa sugli elettori.  Leggi anche: "Sa come lo chiamiamo?". Di Battista da eroe a zimbello dei grillini: un soprannome imbarazzante Di Maio, vista la presa di posizione del presidente Sergio Mattarella che ha imposto la pace con la Francia, non si è potuto sottrarre al cordiale saluto a Masset. Per settimane, in vista delle elezioni europee, l'unico cavallo di battaglia grillino e di Di Battista in particolare è stata la guerra al "franco delle colonie" culminata poi con l'intesa politica con le frange più estreme dei gilet gialli anti-Macron. Un caso diplomatico e internazionale che ora il capo grillino è stato chiamato a risolvere mettendoci la faccia. Quella faccia che Di Battista ha forse definitivamente perso, costretto a nascondersi, non parlare sui social, non andare in tv. "Questioni personali", è la versione ufficiale. Museruola istituzionale, quella ufficiosa. E forse a volerla non sono stati solo Casaleggio e Di Maio, ma pure Conte e Mattarella.  

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