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Matteo Salvini, un referendum sulla Tav per fregare i 5 Stelle

Matteo Legnani
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L'impressione è che sulla Tav si sia giunti a un punto di non ritorno, nel senso che la Lega non può avallare il "no" dei 5 Stelle pena la perdita di una montagna di voti, soprattutto al Nord. E il Movimento 5 Stelle non può tornare sui suoi passi dopo che anche l'analisi costi-benefici avrebbe dato esito negativo sui vantaggi derivanti dalla realizzazione dell'alta velocità in Val di Susa. Insomma, la negoziazione politica è arrivata a un punto di stallo. Ed ecco che Matteo Salvini, per sbloccare la partita, starebbe pensando di sostenere la richiesta di referendum lanciata ormai da tempo dal governatore piemontese del Pd Sergio Chiamparino. Un asse, quello descritto sul Corriere della Sera, che farà pure storcere il naso ai "puristi" del Carroccio, ma che dovesse andare in porto sarebbe a questo punto, attraverso il referendum, l'unico modo per smuovere una situazione che appare ormai ben più che impaludata. Con l'aggravante dell'Unione europea che ha minacciato di toglierci 300milioni di fondi se le gare per le opere della Tav non saranno lanciate entro la fine di marzo. Leggi anche: Matteo Salvini cala le braghe? No, altro schiaffone al M5S sulla Tav: "Si va avanti"

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