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Vittorio Feltri seppellisce Luigi Di Maio: "Mettiti a cuccia, sei finito. Ecco con chi lo sostituirà il M5s"

Gino Coala
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Gigino Di Maio a volte fa ridere e altre volte fa pena. Si accinge a perdere le elezioni in Sardegna dopo aver detto che con la sua politica avrebbe sconfitto la povertà. Adesso in vista della disfatta mette il piede sul freno dell'ottimismo e afferma che il reddito di cittadinanza non sarà una panacea e che, contrariamente a quanto aveva annunciato un paio di mesi orsono, non si registrerà quest' anno un boom economico. Ovvio. Leggi anche: Feltri, inutile pressare Salvini: i grillini gli hanno legato le mani Probabilmente egli per boom economico intendeva un petardo a buon mercato. A Napoli si trova. Insomma, il ragazzino bulletto di Pomigliano d'Arco sente puzzo di bruciato e corregge il tiro. Sa che il consenso degli italiani per il Movimento 5 Stelle sta scemando paurosamente e cerca di metterci una pezza. Che non servirà. Perché le scelte grilline, le sue, non si sono rivelate soluzioni bensì complicazioni. Gli indirizzi economici del governo sono sbagliati, non portano al superamento della crisi ma al suo aggravamento. Finalmente se ne è accorto, tuttavia non sa bene come ricorrere ai ripari. Egli è in stato confusionale. Quando i risultati delle consultazioni regionali sarde saranno di pubblico dominio, per il ministrino del Lavoro (mai fatto) si presenteranno problemi seri. I pentastellati lo vorranno scaricare sostituendolo con un altro modesto condottiero. Gigino è destinato a eclissarsi, forse rimarrà inchiodato a una poltroncina del partito, però non sarà più un protagonista degno delle prime pagine e del salotto di Bruno Vespa, il quale oggi lo blandisce per ascoltarne le banalità che fanno audience. Caro Di Maio, non ti agitare, il tuo ciclo è sul punto di concludersi miseramente. Mettiti a cuccia e smettila di concionare. Il San Paolo ti attende sugli spalti. Bibite? Bibite? Grillo si è scocciato di te e delle tue sparate da apprendista stregone, e minaccia di abbandonare la guida politica. Ha intuito pure lui che le stelle si stanno spegnendo. Ci rivediamo a Canossa. di Vittorio Feltri

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