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Tav, Laura Castelli: "Bandi di gara rinviati di 6 mesi". Il dettaglio rivelatore: cosa c'è dietro

Giulio Bucchi
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Nel caos Tav emergono dettagli sconcertanti di ora in ora. La sottosegretaria all'Economia Laura Castelli, grillina, precisa come il rinvio dei bandi di gara previsti per lunedì comunicato da Palazzo Chigi alla società italo-francese Telt, incaricata dei lavori della Torino-Lione, sia di 6 mesi. "Abbiamo ottenuto il rinvio dei bandi per il Tav che partiranno tra 6 mesi solo se Italia e Francia raggiungeranno un accordo serio", spiega la Castelli su Facebook. Leggi anche: Cos'è la clausola di dissolvenza. Il cavillo dietro i bandi di gara della Tav "Tutto questo senza nessun costo per lo Stato e senza toccare i soldi degli italiani. Questo governo prosegue forte del rispetto del suo contratto fondatore per realizzare le cose che servono all'Italia". Evidentemente, come confermato da fonti M5s, la Telt avrebbe accettato la proposta del governo italiano ma non è ancora data sapere la posizione del governo francese. Il rinvio di 6 mesi, con altri sei mesi di tempo previsti dalla clausola di dissolvenza per rivedere il progetto e annullare i bandi, di fatto sposta alla primavera 2020 il nodo Tav. Un tormentone destinato a riproporsi ma non a ridosso delle elezioni europee e nemmeno delle amministrative in Piemonte. Insomma, l'obiettivo è chiaro: buttare la palla in tribuna, con la possibilità che tra un anno la partita (tradotto: il governo Lega-M5s) sia già finita.

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