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Tav, la Telt risponde a Conte: "Rinviamo i bandi, ma rischiamo di perdere 300 milioni di euro"

Gino Coala
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Gli avvisi per le candidature ai bandi della Tav partiranno regolarmente lunedì 11 marzo, fatto salvo l'invito del governo italiano alla società italo-francese Telt a fermare i bandi principali per l'avvio del cantiere. Ma il pericolo ora è sui tempi, strettissimi, e il rischio di perdita dei finanziamenti. I membri del Cda hanno risposto alla lettera di Giuseppe Conte di questa mattina, prendendo atto delle posizioni dei due governi, favorevole all'opera quello francese e ancora dubbioso quello italiano, e spiegando: "In assenza di atti giuridicamente rilevanti che comportino istruzioni di segno contrario, abbiamo previsto che il Consiglio di amministrazione fissato per l'11 marzo 2019 autorizzi la Direzione a pubblicare gli 'avis de marches' (inviti a presentare candidature) relativamente agli interventi dei lotti francesi del tunnel di base, in modo da rispettare il termine del 31 marzo per la presentazione alla Commissione del finanziamento per l'anno 2019 (Asr 2019)". Leggi anche: Tav, Fico: "Una battaglia identitaria del M5s", tira in ballo Mattarella La lettera è stata inviata al premier italiano Conte, all'omologo francese Edouard Philippe, e per conoscenza al ministro delle Infrastrutture, Danilo Toninelli, e alla ministra dei Trasporti francese, Elisabeth Borne. A firmarla sono stati il presidente e dal direttore generale della società: "A nome del Consiglio di amministrazione - prosegue il documento - consapevoli della delicatezza di tale decisione e della sua importanza politica, confermiamo quanto già proposto nelle lettere summenzionate e trasmesse ai ministri (18 dicembre 2018 e 21 febbraio 2019 n.d.r), con riferimento a: avvio della prima fase di candidatura (invito alle imprese a presentare candidature) sottoponendo la successiva fase di emissione dei capitolati per la presentazione delle offerte al preventivo avallo dei governi; inserimento nei suddetti inviti dell'esplicito riferimento alla facoltà per la Stazione appaltante in qualunque momento di non dare seguito alla procedura senza che ciò generi oneri per la Stazione appaltante stessa, nè per gli Stati". La lettera di Conte ha avuto almeno l'effetto di femare i bandi di gara relativi ai lavori principali, come confermato dal Dg di Telt, Mario Virano: "Pur invitando la società a fare in modo di salvaguardare i finanziamenti europei". Il premier italiano ha così guadagnato tempo per eventuali discussioni, ma il manager avvert che il rischio di ulteriori rinvii è altissimo: "Un nuovo rinvio di tali pubblicazioni oltre marzo comporterebbe la riduzione della sovvenzione europea di 300 milioni. Tale perdita rischia di richiamare in causa la nostra responsabilità civile e amministrativa, quale conseguenza dell'inerzia decisionale"

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