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Tav, Giuseppe Conte e Luigi Di Maio salvati dal "lodo Siri": il colpo di genio del senatore leghista

Giulio Bucchi
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Un  leghista ha salvato Luigi Di Maio (per ora). Ironie della sorte: sulla Tav il premier Giuseppe Conte alla fine si è aggrappato al "Lodo Siri", la geniale trovata di Armando Siri. Il sottosegretario alle Infrastrutture si era presentato al vertice di Palazzo Chigi di mercoledì sera insieme a Matteo Salvini (era lui il "bancarottiere" citato nel vergognoso titolo in prima pagina del Fatto quotidiano, altra beffa per l'ultrà grillino Marco Travaglio, che tuttavia crediamo non lo ringrazierà) con la soluzione al rebus. Leggi anche: Cos'è la "clausola di dissolvenza", il cavillo dentro i bandi di gara della Tav Siri si è letto per bene il contratto e ha scoperto che il diritto francese già prevede la revoca dei bandi "in qualsiasi momento", in nome dell'interesse nazionale, ricorda il Corriere della Sera. Il suo superiore, il ministro Danilo Toninelli "non voleva saperne di clausole di dissolvenza" premendo per il no secco all'alta velocità e lo stop ai bandi (non il rinvio, dunque) ma come spesso è accaduto in questi mesi ha dovuto chinare il capo. Alla fine Conte, per non far saltare il governo, ha scelto la carta della mediazione rappresentata alla perfezione dal "lodo Siri". E come ha commentato Salvini, in questo modo "nessuno vince o perde".

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