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Giovanni Toti: "Tregua per le europee ma la Lega deve capire se il governo è sostenibile"

Cristina Agostini
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"Qualsiasi sia l'escamotage ideato per rimandarla di un giorno, una settimana o a dopo il 26 maggio, una decisione definitiva sulla Tav prima o poi andrà presa". Giovanni Toti, in una intervista a Il Corriere della Sera spiega che "non sarà una decisione qualunque, perché ormai quest'opera è diventata lo spartiacque tra due visioni in contrasto e in prospettiva inconciliabili". Il governatore della Liguria aggiunge poi che i "Cinque Stelle sono stati e sono ancora contrari a tutte le opere: la Tap in Puglia, il Terzo valico e la Gronda nella mia Liguria, le Pedemontane nel Nord. Il fatto che alcune di queste siano stati costretti a ingoiarle non cambia la loro politica, ed è difficile non pensare male: dietro il no alla Tav c'è una visione di Paese contraria a quel che serve per crescere, è una utopia velleitaria che rischia di essere disastrosa". Leggi anche: "Vediamo chi si brucia prima", Renzi attacca Salvini. Lo sfregio in diretta: come si va a schiantare Ma sull'ipotesi di una crisi di governo è certo che sarà "impensabile" "prima delle Europee, appuntamento sul quale troppi leader hanno investito il loro futuro in modo sproporzionato. Fino ad allora non succederà nulla e anzi lo scontro nella maggioranza sulla Tav potrebbe perfino far bene sia ai Cinque Stelle che alla Lega". "Quello della Tav", però, "non è un problema aggirabile. Salvini si muove come un raider di Borsa, sta rastrellando azioni di mercato e consenso, ma valgono poco finché non le porti all' incasso. Dovrà decidere prima o poi cosa fare di questo governo, e capire se il continuo compromesso al ribasso, che sta provocando i primi malumori nel mondo produttivo, è sostenibile nel medio periodo o è meglio passare all'incasso".

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