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Violenza su donne: Conte, 'nessuna reazione emotiva può giustificarla'

AdnKronos
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Roma, 14 mar. (AdnKronos) - "Nessuna reazione emotiva, nessun sentimento, pur intenso, può giustificare o attenuare la gravità di un femminicidio". Lo scrive su Facebook il premier Giuseppe Conte, richiamando due sentenze, quelle di Genova e Bologna, con condanne per femminicidi con attenuanti. "Le sentenze dei giudici si possono discutere - premette il presidente del Consiglio - Anzi, in tutte le democrazie avanzate il dibattito pubblico si nutre anche di questa discussione. L'importante è il rispetto dei ruoli e, in particolare, la tutela dell'autonomia della magistratura". "Negli ultimi giorni sui giornali abbiamo letto di sentenze per episodi di femminicidio nelle quali si è tirata in ballo una presunta reazione 'emotiva' e la relativa intensità, ai fini di un'attenuazione della pena. Si è fatto riferimento ad una 'tempesta emotiva', ad un sentimento 'molto intenso, non pretestuoso, né umanamente del tutto incomprensibile'. In realtà per cogliere appieno e criticare il significato di una sentenza occorrerebbe una specifica competenza tecnica. Ma vi è un aspetto di più ampia portata culturale, che riguarda il dibattito pubblico, e su cui la politica può e anzi deve legittimamente intervenire. Ed è in questa ultima prospettiva che dobbiamo chiarire, con forza, che nessuna reazione emotiva, nessun sentimento, pur intenso, può giustificare o attenuare la gravità di un femminicidio", rimarca Conte. "La crescita e lo sviluppo della nostra società - sottolinea dunque il presidente del Consiglio - deve muovere dal rispetto e dalla valorizzazione del 'patrimonio femminile': le donne, tutte le donne, sono una grande ricchezza, una preziosa risorsa che ci consentirà di costruire una società migliore. Dobbiamo maturare questa convinzione giorno per giorno, dobbiamo lavorare costantemente a questa rivoluzione culturale".

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