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A Milano 'cassaforte' M5S, i milioni delle restituzioni nella banca di Arpe

AdnKronos
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Roma, 18 mar. (AdnKronos) (di Antonio Atte) - di Antonio Atte Con la testa e il cuore a Roma, ma il portafogli a Milano. La stretta 'anti-furbetti' avviata dal Movimento 5 Stelle sul fronte rendicontazioni passa anche per il capoluogo lombardo. E' infatti a Milano - città dove ha sede l'Associazione Rousseau -, a pochi passi da Piazza San Babila, che i vertici M5S hanno deciso di collocare la 'cassaforte' destinata a raccogliere i soldi che gli eletti grillini si decurtano dal proprio stipendio. Un conto in banca che tra non molto potrebbe riempirsi con una cifra a sei zeri. Per capire meglio la questione bisogna fare un salto indietro di una settimana, quando i parlamentari 5 Stelle ricevono una mail dallo 'Staff' grillino che annuncia la nuova destinazione per le restituzioni. Per i mesi da ottobre 2018 a febbraio 2019 i soldi non vanno più versati sul conto della Protezione Civile ma su un nuovo Iban: l'intestatario è il 'Comitato per le rendicontazioni e i rimborsi del Movimento 5 Stelle' (la cui nascita era stata svelata dall'Adnkronos lo scorso 31 gennaio con tanto di atto costitutivo), organo creato dal capo politico Luigi Di Maio e dai capigruppo di Camera e Senato Francesco D'Uva e Stefano Patuanelli per "curare attivamente l'organizzazione, l'amministrazione, il coordinamento, la disciplina, la rendicontazione e la gestione delle restituzioni degli stipendi e dei rimborsi" percepiti dai parlamentari M5S. Ma se da un lato la sede legale del Comitato è a Roma in Piazza del Parlamento, dall'altro il conto nel quale confluiranno i soldi delle restituzioni - rileva l'Adnkronos - è stato aperto presso Banca Profilo in Via Cerva 28, Milano. L'istituto è controllato dal fondo Sator presieduto da Matteo Arpe, ex enfant prodige della finanza italiana ed ex amministratore delegato di Capitalia, protagonista nel 2007 di un duro scontro con l'allora presidente Cesare Geronzi. Su quel conto i parlamentari 5 Stelle verseranno, nell'arco dei prossimi mesi, una cifra che si attesta intorno ai 3 milioni e 270mila euro. La somma si ottiene considerando che per ciascuno dei mesi da ottobre 2018 a febbraio 2019 (il periodo menzionato nella mail di 'sollecito' inviata dai vertici agli eletti la scorsa settimana) deputati e senatori dovranno restituire almeno 2mila euro a testa. Ma questa non è l'unica occasione in cui le strade del Movimento 5 Stelle e di Banca Profilo si intrecciano. In vista delle prossime elezioni europee, per la raccolta fondi del Comitato M5S per le elezioni europee (guidato da Pietro Dettori, fedelissimo di Davide Casaleggio) il Movimento usufruirà dei servizi dell'app Tinaba (acronimo di 'This is not a bank', 'questa non è una banca'), piattaforma per i pagamenti digitali e il risparmio gestito frutto di una partnership con Banca Profilo, appunto. Cliccando su https://dona.ilblogdellestelle.it/ è già visibile un banner per le donazioni tramite l'app. A proposito di Arpe, inoltre, si ricordano le parole al miele spese da Beppe Grillo nei confronti del finanziere in uno dei passaggi dello spettacolo 'Reset' del 2007, riportato oggi online sul sito della rivista 'Internazionale': "Uno dei pochi banchieri stimati nel mondo finanziario internazionale", diceva di Arpe il comico e garante M5S dodici anni fa. Se il M5S sceglie Banca Profilo per mettere in 'cassaforte' le restituzioni dei propri eletti, l'istituto 'di riferimento' dell'Associazione Rousseau per le donazioni dei suoi sostenitori resta però Banca Etica, come si legge sul sito della piattaforma della democrazia diretta grillina. Tra l'altro, fin dall'ingresso in Parlamento nel 2013 molti eletti pentastellati hanno aperto il proprio conto presso questo istituto. E sempre a Banca Etica si appoggia l'Associazione Gianroberto Casaleggio - fondata nel 2017 da Davide Casaleggio in memoria di suo padre - per raccogliere le erogazioni dei donatori. Il nuovo conto per le restituzioni aperto dai vertici M5S con l'obiettivo di vigilare meglio sullo stato delle rendicontazioni e scongiurare così nuovi casi di 'furbetti del bonifico' non è stato accolto con entusiasmo da alcuni eletti. Queste perplessità i capigruppo D'Uva e Patuanelli hanno provato a fugarle con una lunga nota pubblicata sul Blog delle Stelle. Due sono le ragioni - spiegano i capigruppo - che hanno spinto il Movimento a creare questo conto intermedio gestito direttamente dai vertici: "La prima è quella di poter verificare puntualmente i versamenti fatti per evitare il ripetersi di situazioni spiacevoli come quelle scoperte dalle Iene poco più di un anno fa. La seconda è quella di poter di volta in volta individuare i destinatari finali delle restituzioni". E alle critiche, mosse in particolare dalla stampa, sulla parte dello statuto del Comitato che prevede "il versamento a favore di Rousseau dell'eventuale 'avanzo' in caso di scioglimento del Comitato stesso", D'Uva e Patuanelli rispondono che "è la legge ad imporre che la destinazione di eventuali avanzi di gestione venga inserita nello statuto" e che è previsto "un voto degli iscritti anche per individuarne la destinazione finale".

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