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Marcello De Vito, l'intercettazione-bomba che incastra il M5s arrestato: la vergogna

Davide Locano
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La vicenda è nota, un terremoto giudiziario: è stato arrestato Marcello De Vito, grillino, presidente dell'assemblea capitolino. In manette nell'ambito di un'inchiesta per tangenti e corruzione relativa al nuovo stadio della Roma. Ad incastrarlo, in particolare, una pesantissima intercettazione che risale allo scorso 4 febbraio, tra lui e Camillo Mezzacapo. Il grillino diceva: "Questa congiunzione astrale (da qui il nome dell'indagine, ndr) ... è tipo l'allineamento della cometa di Halley, hai capito? Cioè è difficile secondo me che si riverifichi così .... e allora noi, Marcè, dobbiamo sfruttarla sta cosa, secondo me, cioè guarda... ci rimangono due anni". Parole che sono la dimostrazione del "valore commerciale" che l'incarico pubblico di De Vito "ha assunto in relazione - scrive il gip Maria Paola Tomaselli - alle responsabilità di governo che il M5S ha sia a livello comunale che nazionale". Mezzacapo, secondo gli investigatori, è l'avvocato che percepisce le tangenti (che poi spartisce con De Vito) sotto forma di consulenze fittizie da parte degli imprenditori. Mentre De Vito in Campidoglio si adopera per sbloccare gli iter amministrativi. Leggi anche: Arresto De Vito, sbandata grillina della Mussolini Il gip prosegue sottolineando come "il suo potere (De Vito, ndr) di influenza e di intervento è stato notevolmente amplificato per il fatto che il Movimento risulta essere non più solo al governo di Roma ma al governo del Paese". Per questo, la congiuntura astrale favorevole di cui parla Mezzacapo, nell'intercettazione viene paragonata alla cometa di Halley: "presentando - si legge nell'ordinanza- una serie di eventi difficilmente riproponibile e quindi un'occasione da non perdere". Nella medesima conversazione intercettata, si spiega poi come il prezzo delle corruzioni sia per De Vito e Mezzocapo custodito per poi essere condiviso. De Vito afferma: "Va beh ma distribuiamoceli questi". Mezzacapo risponde: "Ma adesso non mi far toccare niente, lasciali lì. Quando tu finisci il mandato, se vuoi non ci mettiamo altro sopra". Secondo i pm di Roma, De Vito sarebbe stato corrotto "per intervenire nell'iter amministrativo relativo alla progetto Stadio della Roma, per favorire l'approvazione di una delibera in consiglio comunale per la realizzazione nella zona della ex Fiera di Roma di un campo da basket e di un polo per la musica".

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