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Mare Jonio, voce inquietante dalla procura: perché potrebbero indagare ancora Matteo Salvini

Davide Locano
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Un'altra indagine contro Matteo Salvini subito dopo che il Senato ha bocciato la richiesta di rinvio a giudizio sul caso Diciotti? Le voci corrono, l'indiscrezione trapela dalla procura. Si parla della vicenda della Mare Jonio, la ong sequestrata al porto di Lampedusa dopo aver soccorso immigrati in acque sar libiche, in barba a tutti i regolamenti. Oggi, mercoledì 20 marzo, è il giorno degli interrogatori e delle analisi delle conversazioni radio tra i centri di coordinamento di soccorso di Roma e Tripoli e la plancia di comando della nave. Si tratta di atti istruttori decisivi per capire come proseguirà l'indagine: ad ora il fascicolo contro ignoti prevede l'ipotesi di favoreggiamento dell'immigrazione clandestina, fascicolo aperto martedì dalla Procura di Agrigento guidata da Luigi Patronaggio. Ma che c'entra Salvini? Presto detto: l'inchiesta ha anche l'obiettivo di accertare se, come sostiene il ministro dell'Interno, la Mare Jonio ha operato illegittimamente, soccorrendo i 50 migranti in zona Sar senza obbedire al coordinamento da parte della Guardia costiera di Tripoli e violando gli ordini della Guardia di Finanza. La procura vuole insomma comprendere se il Viminale si è mosso all'interno dei limiti della legge, ovvero se c'erano i presupposti affinché la Guardia di finanza impedisse l'ingresso in acque territoriali italiane di una nave italiana che, per di più, trasportava persone soccorse in mare. Insomma, Salvini alla fin della fiera potrebbe risultare nuovamente indagato. Leggi anche: Mare Jonio, così Conte ha salvato l'equipaggio dall'arresto

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