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Regionali Basilicata, Paolo Becchi: "Vince di sicuro solo Matteo Salvini. E ora alle Europee..."

Giulio Bucchi
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Di solito si dice «non c' è due senza tre». Ma dopo aver messo in cascina gli ottimi risultati elettorali di Abruzzo e Sardegna, il centrodestra potrebbe incontrare qualche difficoltà per la vittoria in Basilicata, da sempre feudo del centrosinistra. Vediamo perché. Il Pd lucano è sempre stato gestito della famiglia Pittella - molto vicina a Renzi - che però ha rinunciato all' ultimo momento a schierare il suo candidato di bandiera per le note vicende giudiziarie che hanno interessato il governatore uscente, Marcello, fratello del più noto Gianni. Il centrosinistra alla fine deciso di presentarsi unito con un unico candidato, il farmacista potentino Carlo Trerotola, che ha creato un certo imbarazzo quando ha pubblicamente dichiarato la sua simpatia verso Giorgio Almirante. Il centrodestra, per assicurarsi facilmente la vittoria, avrebbe potuto schierare il leghista Pasquale Pepe - come del resto abbiamo consigliato dalle pagine di questo giornale -, avvocato 43enne che alle Politiche del 4 marzo aveva sconfitto addirittura Gianni Pittella. E invece, dopo discussione interna, il candidato è rimasto l' ex generale della Guardia di Finanza Vito Bardi, in quota Forza Italia. Il ragionamento è quello di avere un presidente per regione, e cioè in Abruzzo un esponente di Fratelli d'Italia, in Sardegna un senatore della Lega e in Basilicata un uomo nell'orbita di Forza Italia. La politica si fa anche così, ma la vittoria in questo modo non è più scontata. Il generale è una persona poco conosciuta tornata solo da pensionato sul territorio, e non ha certo quell' appeal che avrebbe avuto Pepe. Leggi anche: "Crisi di governo. Troppo difficile da capire?". Becchi, il siluro su Myrta Merlino Se Berlusconi ha insistito con gli alleati su Bardi o è sicuro della forza del candidato o ha bleffato. Il 24 marzo l' occasione ghiotta per un riscatto ce l' avrebbe il M5S. Peccato per loro che le "regionarie" su Rousseau le abbia vinte uno sconosciuto, Antonio Mattia, piccolo imprenditore nel settore educativo per bambini. Lo sappiamo che pere e mele non vanno confuse, ma qualche dato va pure segnalato. Alle Politiche del 4 marzo i pentastellati vinsero in regione con un formidabile 44,3%, sbaragliando il centrosinistra (19,6%) e distanziando di quasi venti punti il centrodestra (25,4%). Come in Abruzzo e in Sardegna, anche in Basilicata quello tsunami giallo sarà solo un antico ricordo, anche perché il MoVimento pare aver abbandonato il proprio candidato al suo destino. Del resto la legge elettorale regionale è stata studiata proprio per fregare i 5 Stelle. Il prossimo presidente lucano verrà eletto infatti con un sistema elettorale sostanzialmente maggioritario a turno unico, senza voto disgiunto e con preferenze. Una legge elettorale fatta su misura per le coalizioni. A vincere sarà il candidato presidente che otterrà più voti, con un premio di maggioranza graduale. In Basilicata gioca però una variabile nuova. Il 6 marzo ha avuto inizio la prima fase del reddito di cittadinanza. Un fattore che potrebbe ricompattare l' elettorato lucano dei 5Stelle. A confrontarsi saranno quindi il centrosinistra unito e il vecchio centrodestra. Un vincitore comunque in Basilicata c' è già: Salvini. Se perde il candidato di Forza Italia, sarà un segnale ulteriore del declino di Berlusconi. Se, invece, vince, Matteo potrà sempre dire di aver contribuito con fedeltà alla vittoria di un candidato del Cavaliere. di Paolo Becchi

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