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Luigi Di Maio umilia Alessandro Di Battista: "Basta viaggi. Forse qualcuno ha paura di...". Esplode il M5s

Giulio Bucchi
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Lo "sbrocco" di Luigi Di Maio è completo. Anche il Fatto quotidiano, il giornale più grillino d'Italia, è costretto ad ammettere con un filo d'imbarazzo che la sconfitta alle regionali in Basilicata ha fatto perdere la testa al leader del Movimento 5 Stelle. Talmente nervoso da, nell'ordine: parlare di vittoria del Movimento perché primo partito (calato dal 44% al 20% in un anno), chiedere un "chiarimento" a Matteo Salvini e, terzo, picchiare duro sull'amicone Alessandro Di Battista.  Leggi anche: "Oggi, al Movimento...". Paragone grillino disperato: come accoltella il Di Maio fallito Sì, proprio il suo gemello diverso, quello che doveva essere una risorsa inestimabile per i 5 Stelle in vista delle europee di maggio, il "primo attivista" richiamato in fretta e furia del Centro America per salvare la baracca. E che dopo qualche settimana di devastante (in senso negativo, stando ai sondaggi) campagna elettorale in tv, sui social e sui giornali, è stato clamorosamente zittito, silenziato, messo in soffitta. Sparito, insomma, tanto che Dibba dopo aver detto no all'ipotesi di candidatura a Strasburgo ha deciso di riprendere le valigie e partire di nuovo, a giugno, per l'India. "Non è il momento di mollare, è il momento di dare ancora di più. Non ci sono viaggi da fare", è lo sfogo brutale di Di Maio. Che non lo dice, ma forse si sente tradito. Da Dibba e da "qualche portavoce che ha paura di andare in tv perché teme di essere aggredito". E forse le due figure si sovrappongono.  

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