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Giulia Sarti, la grillina non vota per il revenge porn: di cosa ha paura

Gino Coala
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È una marcia indietro generale, che non si fa problemi di sconfessare una scelta parlamentare fatta solo 24 ore prima. E a cui si era adeguata, per disciplina, persino Giulia Sarti, deputata del M5S, vittima proprio della diffusione di sue foto intime. È che le antenne dei social sono implacabili. Così si è subito capito, ai piani alti del M5S, che la scelta di bocciare l emendamento sul revenge porn, ossia la norma che punisce chi pubblica o diffonde foto private senza il consenso dell' interessato, sia pure con la promessa di dedicare al problema una legge ad hoc, rischiava di essere un boomerang. E così dopo Luigi Di Maio, si sono pronunciati a favore dell' emendamento sul revenge porn, bocciato giovedì dalla maggioranza, il premier Giuseppe Conte, il presidente della Camera Roberto Fico, i ministri Alfonso Bonafede, Barbara Lezzi, il sottosegretario Vincenzo Spatafora. Un tentativo di correggere una scelta a cui si erano adeguati tutti, persino, appunto, Sarti. Leggi anche: Giulia Sarti, bomba dell'ex grillino anonimo alle Iene sulle foto hakcerate: "La Casaleggio..." «A noi non importa avere la paternità di questo provvedimento, importa però, questo sì, regolamentare una materia seguendo gli opportuni criteri», ha detto Di Maio. «Si può anche approvare un emendamento, ma poi approviamo subito il disegno di legge della senatrice Evangelista». D' accordo anche il ministro Grillo, che l' altro giorno, invece, si era detta contraria. «Secondo me si può approvare», ha detto. «Ieri ero in Aula e credo che possa essere sensato accogliere questa proposta, che unisce tutto l' arco parlamentare». È intervenuto anche il premier Conte: «La settimana prossima il Parlamento sarà chiamato a votare le norme sul revenge porn. Alcune forze di opposizione hanno già presentato un testo, anche le forze di maggioranza e il governo stesso sono pronti: sarebbe importante che queste norme fossero votate subito, da tutti i parlamentari, donne e uomini, di tutte le forze politiche, maggioranza e opposizione. Una battaglia di civiltà deve trovarci tutti uniti contro gli incivili». E arriva anche la benedizione di Fico, che ieri ha assistito all' occupazione dei banchi del governo da parte delle deputate delle opposizioni. «Stigmatizzo chiaramente comportamenti non consoni all' interno della Camera dei deputati. Però, al di là dell' emendamento, al di là della legge che è presente al Senato, io, personalmente, sono d' accordo che è una materia che va assolutamente normata, perché è importantissima». E promette il via libera all' emendamento il sottosegretario Spadafora, che ha la delega alle Pari opportunità. «Voteremo questo emendamento e sono sicuro che sarà approvato». Il ministro Bonafede assicura che martedì si rimedierà al danno: così «diamo un primo segnale forte contro il revenge porn». Matteo Salvini, che non si era intestato il no all' emendamento, pur accondiscendendo alla scelta dell' alleato, sposa la nuova linea: «Perché non dovremmo votarla?». Soddisfatte le opposizioni. «Il ravvedimento della maggioranza è finalmente arrivato», ha commentato Debora Serracchiani. «Grazie a noi, il revenge porn sarà presto reato. Poi dicono che in Italia l' opposizione non esiste», chiosa Mara Carfagna, vicepresidente della Camera, di Forza Italia. di Elisa Calessi

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