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Giulia Bongiorno zittisce le sinistre "isteriche": come zittisce chi la insulta dopo la frase su Codice Rosso

Davide Locano
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Schiaffo a buonisti, benpensanti e censori da parte di Giulia Bongiorno, che tira dritta per la sua strada. In un'intervista al Corriere della Sera, la leghista spiega di non avere nulla di cui scusarsi per la frase sulle "isteriche". Si parlava dei tre giorni previsti dal Codice rosso entro cui va ascoltato chi denuncia una violenza necessari per stabilire "se si ha a che fare con un'isterica o con una donna in pericolo di vita". E la titolare della Pubblica amministrazione risponde: "Non ho nulla di cui scusarmi, questa volta". Ancora: "E glielo dico col cuore. Sono rimasta intrappolata nella rapidità a cui in quest'epoca i social, ma lo stesso vale per la tv, ci costringono". "Io mi occupo di questioni per cui serve spiegare tutto e bene, purtroppo le cose che dovevo dire le ho sintetizzate in tv e sui social con un segno in schedina", ha aggiunto la Bongiorno. Leggi anche: "Castrazione chimica, ecco in quali casi": la proposta della Bongiorno "Isterica fa parte del mio vocabolario solo come citazione altrui - prosegue -, moltissimi detrattori della norma Codice Rosso che ho incontrato sulla mia strada, nell'insistere sulla tesi secondo cui molte delle donne che denunciano una violenza in realtà non l'hanno subita, citano sempre quella parola. E se è un'isterica?, Perdiamo tempo a causa di un'isterica?, cose così. Per me, tutte le donne che denunciano una violenza vanno sentite entro tre giorni, poi si vede se chi denuncia dice la verità o calunnia". Il ministro ha anche rilanciato sulla proposta della castrazione chimica: "Io non voglio castrare nessuno - ha premesso -, sono per la castrazione chimica come lo è la commissione anti tortura del Consiglio d'Europa. E cioè a tre condizioni: che il reo lo accetti, che ci sia il consenso informato, che il trattamento non sia irreversibile", ha concluso la Bongiorno.

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