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Matteo Salvini asfalta Giovanni Tria: "Potevi fare il panettiere. Sai com'è andata con la Fornero?"

Giulio Bucchi
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Forse il governo ha trovato la quadra sui rimborsi ai truffati dalle banche (soldi al 90% dei piccoli risparmiatori, previo via libera la prossima settimana dell'Associazione degli stessi che saranno ascoltati a Palazzo Chigi) ma il nodo politico tra il ministro dell'Economia Giovanni Tria e i due vicepremier-azionisti Luigi Di Maio e Matteo Salvini resta, eccome.  Leggi anche: "Chi mi ricorda Tria". Da Mario Giordano l'umiliazione in diretta Tria viene visto dal leader della Lega come il capofila di quel partito "che dice sempre no" e che blocca l'operato dell'esecutivo, per timori reverenziali nei confronti di Bruxelles o dell'alta burocrazia interna. "Il presidente Conte ha detto che prende lui l'iniziativa, ecco, lo faccia, ma presto - incalza Salvini -. Spero che il suo incontro di lunedì con le associazioni dei truffati sia risolutivo". E a Tria, che sui rimborsi teme un intervento della Corte dei Conti, ricorda: "Anche io faccio il ministro e mi prendo le mie responsabilità, firmo decine di atti ogni giorno e mi assumo anche io dei rischi. Se te la senti di farlo, fai il ministro e il dirigente. Se non te la senti puoi sempre fare il panettiere". Perché "se aspettassimo il via libera da Bruxelles non faremmo mai nulla, non avrei dovuto mai rimettere mano alla Fornero". Una lezione da mandare a memoria, se mai ci sarà ancora il tempo. 

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