Luigi Di Maio, la rivolta grillina sulle liste per le europee: il capolista che fa saltare il capetto
Luigi Di Maio fa il partigiano, attacca Matteo Salvini - "Festeggerò il 25 aprile perché è un giorno importante per la nostra storia" - ma si ritrova una rivolta in casa. E non solo perché era stato lo stesso Beppe Grillo, nel 2013, a definire "Morto" il 25 aprile. No. Perché tra i pentastellati ci sono molti mal di pancia sulle nuove regole del Movimento Cinque stelle e sui capilista per le elezioni europee. Leggi anche: Difende ed esalta pure Fabio Fazio, Luigi Di Maio disperato: a cosa si riduce per attaccare Salvini All'assemblea congiunta dei parlamentari chiamati a discutere le nuove regole, riporta La Repubblica in un retroscena, Di Maio arriva sapendo bene che la scelta di cinque sconosciute della società civile come capolista per le europee ha creato molta irritazione: "Le europee non sono le nazionali. I capilista non hanno più probabilità di essere eletti perché ci sono le preferenze", cerca di dire ai suoi. Ma nessuno lo capisce, nemmeno i suoi fedelissimi: "Se non ha trovato nomi di richiamo, che senso ha?". E ancora, attacca il presidente della Commissione Cultura Luigi Gallo: "Vanno bene i referenti territoriali, se scelti dal basso, ma quelli tematici sono inutili. E sarebbe più urgente collegare il lavoro del governo a quello del Parlamento". Insomma, bocciato su tutto. Riccardo Ricciardi chiede chi sia il misterioso staff che certifica le liste. Un altro vuole sapere perché non viene pubblicato l'elenco degli iscritti, ergo la cassaforte in mano a Davide Casaleggio. E qualcuno si spinge oltre: "Il Movimento gli sta sfuggendo di mano".