Luigi di Maio e Matteo Salvini, Bruno Vespa: come può precipitare il governo
Bruno Vespa oggi sul Giorno parte da una citazione di La Rochefoucauld per spiegare cosa chiede l'elettore al suo governo: "La gratitudine dell' elettorato è sempre legata all'aspettativa di benefici futuri". Quanto ha ragione. Dunque, dopo lo stop all'invasione dei migranti, il cittadino adesso vuole di più. Cosa? "Il Nord l'autonomia", sentenzia il mattatore di Porta a Porta, e su questo si è scatenata la contraerea del M5s. Tutti vogliono imposte più leggere. Di qui l' insistenza della Lega sulla 'tassa piatta' e l' avvertimento dei 5 Stelle che essa deve limitarsi ai ceti medi identificati, più o meno, con un reddito netto mensile compreso tra i 1.500 e i 2.200 euro netti al mese". Questi sono i due burroni in cui potrebbe cadere, ovviamente in modo tragico, l'esecutivo guidato dalle due teste di serie Luigi Di Maio e Matteo Salvini. "L' accordo tra i due partiti starebbe nell' associare alla flat tax una particolare attenzione al quoziente familiare. Il problema sta nel trovare i soldi con l'economia che non cresce, anche se nel primo trimestre dell' anno non c' è stata recessione". Per approfondire leggi anche: Luigi Di Maio e Matteo Salvini: il peggio sta per arrivare Giovanni Tria vorrebbe aumentare l' Iva. Ma Di Maio e Salvini impegnano il governo a non parlarne nemmeno. Tria è favorevole alla flat tax per i ceti medi. Ma lo sblocca cantieri (87 miliardi da investire) tarda. Vespa ricorda "la preoccupazione del capo dello Stato che di burroni possibili ne vede addirittura due. Da un lato una legge di bilancio senza coperture adeguate con conseguenze pessime sui mercati". E infine paragona Di Maio e Salvini a Thelma e Louise. Sapranno dare qualche colpetto di freno? Come finiva il celebre film di Ridley Scott, lo sanno tutti.