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Giampiero Mughini, Matteo Salvini e la "meravigliosa" foto col mitra: "Chi è un autentico imbecille"

Davide Locano
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No, a Giampiero Mughini non sono mai piaciuti né la Lega né Matteo Salvini. Ma il giornalista non è vittima degli isterismi che hanno scosso, per esempio, Roberto Saviano. Isterismi che lo hanno portato a teorizzare che la foto col mitra di Salvini postata da Luca Morisi fosse una sorta di test per comprendere come e quando superare la Costituzione. E lo spiega chiaro e tondo in un intervento su Dagospia dove parlando dell'immagine incriminata premette: "Stessi al mio gusto, a commentare una foto come quella una pernacchia sarebbe più che sufficiente. Solo che avrei torto marcio, e a meno di non volermi rivolgere ai fantasmi anziché alle persone reali del terzo millennio". Mughini poi aggiunge: "E invece ha ragione Luca Morisi, l'uomo di cui leggo sui giornali che è il gran propulsore dell'immagine di Salvini sul web. Se parlate così tanto di quella foto, vuol dire che il nostro lavoro funziona, ha detto Morisi". E ancora: "Ci deve pure essere un ragione se il prode Salvini ha stabilmente dalla sua tre milioni e mezzo di italiani, laddove i lettori dei libri di Benedetto Croce al momento del suo massimo fulgore intellettuale erano sì e no 1500". Leggi anche: Salvini e il mitra? Come umilia i sinistri Secondo Mughini, la foto che ritrae Salvini con un mitra è "una meraviglia, innanzitutto perché richiede un'attenzione non superiore ai dieci secondi né più che meno che una foto del fondoschiena della Kardashian o delle meraviglie del corpo di Belen. Poi perché proclama una cosa accessibile a tutti o comunque alla grandissima parte di quel popolo che si vorrebbe sovrano in Europa pur non avendo né arte né parte e nemmeno un soldo bucato in saccoccia - sottolinea Mughini -. Allude e decanta la virilità, la risolutezza, il me ne frego, lui sì che sarebbe pronto a impugnare un'arma e preservare dunque l'identità italiana dall'arrivo di alcune centinaia di poveri disgraziati sopravvissuti alle onde del Mediterraneo. Lui sì che non scherza con le parole e provvede all'azione". Per Mughini, quelle elencate qui sopra sono "tutte balle inaudite". Insomma il giudizio nei confronti di Salvini è severo, come sempre. Il giornalista parla di "democrazia ridotta a caricatura di se stessa". Il punto, però, è che Mughini picchia durissimo anche contro chi quella foto la sta sbandierando per impossibili rischi dittatoriali, vedi Saviano. "E non solo - riprende -, ma anche l'impero di avversari di Salvini che sono autentici imbecilli e che gli danno addosso parlando di fascismo e rievocando il fantasma di Mussolini, cose che a loro volta non stanno né in cielo né in terra". Per Mughini "Salvini è un figlio autentico di quello che stiamo vivendo, la crisi economica la più squassante dell'ultimo mezzo secolo, l'angoscia di milioni di concittadini il cui livello di reddito e di esistenza è precipitato verso il basso". Un politico che a lui non piace, tanto che si presta allo sfogo: "Nessuno di noi ha la benché minima ricetta contro tutto questo demoniaco pandemonio. Dio mio, dio mio", conclude. Duro con Salvini, insomma. Durissimo con chi per la foto postata da Morisi ha montato un caso grottesco.

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