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Delirio sinistro per un'arma. Filippo Facci difende Salvini: "Il mitra? Cosa non sapete"

Maria Pezzi
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Va bene, c' è il problema che dopo Pasqua e pasquetta non si sa mai che cosa scrivere, soprattutto di cose politiche: anche perché i politici hanno vaneggiato ancor meno del solito. Sta di fatto che stiamo per parlare del nulla dopo che non è successo nulla, con l' obbligo di riassumere il nulla che ha preceduto le polemiche sul nulla: noi ci proviamo. Dunque. Nella domenica di Pasqua, il signor Luca Morisi, che è il cosiddetto spin doctor di Matteo Salvini, ha pubblicato su Facebook un post in cui si vede il vicepremier con in mano un mitra, e, sotto, una didascalia un po' tronfia: «Vi siete accorti che fanno di tutto per gettare fango sulla Lega? Si avvicinano le Europee e se ne inventeranno di ogni per fermare il Capitano. Ma noi siamo armati e dotati di elmetto! Avanti tutta, Buona Pasqua!». Poi vabbeh, ci sono i commenti entusiastici dei più stretti seguaci di Salvini. Chiariamo subito che non è che Salvini si sia messo in posa col mitra per una foto pasquale: era un' immagine dell' ottobre 2018 che ritraeva Salvini alla festa dei Nocs della Polizia nell' anniversario alla Scuola di Spinaceto. lo spin doctor Chiariamo poi, in secundis, che in questo momento non sentiamo l' insopprimibile desiderio di giudicare la valenza della mossa del signor Luca Morisi: osserviamo solo che, se voleva sollevare un vespaio, è stato un successo; se non voleva sollevarlo (ma ne dubitiamo) è stato un insuccesso; se l' intenzione voleva essere proseguire nel solco del «più attacchi riceve, più voti prende» (schema Berlusconi) è stato un successo mostruoso. Ovvio che Salvini sapeva che cosa il suo spin doctor avrebbe pubblicato. Per approfondire leggi anche: Roberto Saviano, delirio su Salvini e il mitra Dopodiché ci sarebbe la parte più divertente, anche se ormai le reazioni spropositate di una parte della sinistra (specificamente contro Salvini) sono quasi venute a noia, soprattutto dopo l' acme toccato con l' associazione «Salvini-strage in Nuova Zelanda». Le prime polemiche sono state individuate genericamente su Twitter (un social utile per innescare qualsiasi polemica) e prontamente rilanciate da varie testate online, tutte a enfatizzare un cosiddetto «coro di proteste». Non staremo a rilanciarle anche noi, e non commenteremo il fondamentale hashtag #licenzialucamorisi. Citeremo appena qualche reazione pittoresca, tipo questa del misconosciuto Alessio Pascucci che risulta coordinatore nazionale di «Italia in Comune», il «partito dei sindaci» fondato da Federico Pizzarotti circa un anno fa: Salvini deve assolutamente «licenziare questi fenomeni della comunicazione che gravano 400mila euro l' anno sulle casse dei cittadini e che servono solo ad incrementare la campagna di selfie e annunci costruita per esaltare il vuoto di idee di questo governo». Più secco Angelo Bonelli dei Verdi: «Salvini cacci Morisi e lasci in pace Roma». Un chiaro riferimento alle sue polemiche contro la Raggi. Poi il senatore piddino Edoardo Patriarca (prosegue la sfilata dei pesi piuma) ha detto, preoccupato, che «l' impressione è che il ministro dell' Interno non sappia quello che sta facendo ho l' impressione che la situazione gli stia sfuggendo di mano». Dunque è a Salvini che sta sfuggendo di mano. Poi si passa alle menti lucide ed equilibrate, ed ecco il sindaco di Napoli Luigi De Magistris: «Salvini è in preda ad un delirio di onnipotenza: si sente capo del governo, capo delle forze armate, capo della guardia costiera, capo della polizia, adesso vergognosamente impugna spavaldo un mitra, forse è davvero il capo ma di altro purtroppo chi indovina?». Noi no, ammettiamo un nostro limite. Nicola Fratoianni de La Sinistra, invece, ha le idee più chiare: «Salvini ha lanciato un messaggio minaccioso, pericoloso, istigatore di possibili future violenze». Ah però. È d' accordo anche l' europarlamentare piddina Pina Picierno: «Salvini non può permettere che oggi si istighi alla violenza, specie sui social». invito alla denuncia Ma noi è lui che aspettavamo: Saviano, la parola definitiva, la cassazione delle cazzate. Eccole: la foto col mitra «rappresenta una grave minaccia alla nostra Democrazia», ma anche «istigazione a delinquere, reato procedibile d' ufficio. Ognuno di noi può denunciare questo atto. Vi invito a farlo». Denunciare il ministro dell' Interno in visita alla Polizia: ecco l' idea di Saviano. Che ha proseguito: «Salvini armato e con dietro uomini in divisa. Messaggio chiaro per chiunque lo critichi. Messaggio eloquente e agghiacciante. Luca Morisi è una persona pericolosa, ma di questo pericolo dovrebbe occuparsi il suo datore di lavoro. Difficilmente lo farà». Vero anche questo. «Noi, Morisi, non abbiamo paura - ha concluso il fiammeggiante Saviano - e un giorno lei risponderà del male che sta seminando». Dicono, poi, che Saviano sia andato a passeggiare sul Lago di Tìberiade. di Filippo Facci

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