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Armando Siri, il drammatico sfogo nel giorno della revoca: "Perché sono sfinito"

Gino Coala
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"Sono stanco, sfinito, stufo", continua a ripetere agli amici Armando Siri nel giorno più nero della sua ormai conclusa esperienza al governo, dopo che il premier Giuseppe Conte gli ha revocato le deleghe nell'ultimo Consiglio dei ministri. Nello stesso momento, Siri si era presentato alla Dia di Roma per fare delle dichiarazioni spontanee, ma senza rispondere alle domande dei pm. Una volta fuori da quegli uffici, come riporta Repubblica, Siri è "un uomo spezzato", per quanto almeno i riflettori della polemica politica su di lui nei prossimi giorni si spegneranno inevitabilmente: "Non vedevo l'ora di chiudere questa storia. Per settimane hanno rivoltato me e le mia vita come un calzino. È stata una tortura". Leggi anche: Siri, lo sfogo di Francesco Paolo Sisto contro Conte: "Lo revoca perché lo decide un pm" / Video Sulla vicenda che lo vede indagato per corruzione, Siri non ha dubbi: "Questa storia è tutta un grande equivoco", come ripete a tutti gli amici che lo chiamano. E non gli manca il sostegno, compreso quello di Matteo Salvini che fino all'ultimo ha provato a difendere la sua posizione nel governo: "Tieni duro", gli ha detto il leader della Lega.

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