Silvio Berlusconi, così Di Maio sta prendendo in giro Salvini: "Basta farti umiliare"
Silvio Berlusconi non ha dubbi sull'urgenza per Matteo Salvini di prendere una decisione, una volta per tutte. In un'intervista a La Stampa, il presidente di Forza Italia ha rilanciato l'appello al leader della Lega perché stacchi al più presto la spina al governo con il M5s e Luigi Di Maio, almeno finché non sia troppo tardi, tanto per lui quanto per il Paese. "Non può continuare su questa strada - ha detto Berlusconi - sarebbe considerando corresponsabile, anche dai suoi, di tutto il male che questo governo sta facendo all'Italia e agli italiani". Leggi anche: Salvini, il terrore di Conte e Di Maio sul decreto sicurezza bis: "Così cade il governo" Nei confronti della Lega, Berlusconi ribadisce che si stia consumando una presa in giro da parte dei grillini, a cominciare dai punti del programma, che in parte condivide anche Forza Italia: "Certamente la Tav, l'Autonomia delle Regioni e la flat tax sono temi fondamentali per la Lega. Ma Di Maio li ha messi nel congelatore. La decisione del premier Conte, che ha ritirato le deleghe a un sottosegretario su espressa indicazione del M5s, al di là di eventuali responsabilità da accertare nelle sedi competenti, costituisce un'umiliazione per lui e per lo Stato di diritto". Nel caso in cui il presidente della Repubblica dovesse chiamare Forza Italia a sostenere una nuova maggioranza, Berlusconi è certo che il suo partito si farà trovare pronto. Restano però i dubbi degli analisti politici sul futuro stesso di Forza Italia, dato per estinto nel caso in cui il Cav si dovesse fare da parte, anche per questioni di salute: "No. Lo pensavano anche delle aziende che ho fondato e tutte invece hanno continuato a esistere e a progredire - ha aggiunto l'ex premier - Forza Italia si è rinnovata a ogni elezione e il 70% dei suoi parlamentari sono di prima nomina". Sul suo futuro personale poi, il Cav è più che sicuro: "Gli elettori sapranno certamente fare un paragone tra Berlusconi, Di Maio e Salvini. I quali oltretutto, anche se eletti, non andranno in Parlamento europeo. A differenza loro io ci sarò. E lavorerò per difendere al meglio gli interessi dell'Italia e dell'Europa".