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Vittorio Feltri e lo striscione contro Salvini rimosso dai pompieri: "Anche un cretino può dire ciò che vuole"

Davide Locano
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Nella mia città qualcuno, non è chiaro chi, ha esposto uno striscione alla finestra con questa frase: Salvini non sei benvenuto. Leggere la quale non avrebbe fatto molto piacere al capo della Lega. Ma ciò non giustifica il fatto ispirato a protervia che i vigili del fuoco, si ignora da chi sia partito l'ordine, abbiano rimosso la scritta. Suppongo perché: non si voleva irritare il ministro dell'Interno. Una giustificazione che non regge. Chiunque, perfino un cretino, ha il diritto di manifestare il proprio dissenso nei confronti di un politico sgradito. Un conto sono le frasi irriguardose, accettabili sempre e comunque, un altro sono gli atti di violenza, questi sì condannabili. In ogni caso l'episodio ha scatenato una serie di polemiche gratuite. Personalmente ho stima di Matteo le cui iniziative mi trovano d'accordo con lui, il quale tra l'altro gode di largo consenso popolare, ciononostante non credo sia lecito vietare a chi lo contesta di non dargli il benvenuto. Leggi anche: Vittorio Feltri, l'ultimo sfottò a Greta Thunberg Ciascuno è libero, nei limiti della legge, di manifestare il proprio pensiero a favore di un uomo politico o contro di esso. Dov'è il problema se certi signorini non sono favorevoli alla presenza di Salvini nella città del Colleoni? Sono affari loro e non dei pompieri, che devono per contratto spegnere gli incendi e non gli ardori antileghisti. Segnalo che gli orobici hanno molta simpatia, in maggioranza, per il Capitano e voteranno in massa per il suo partito. Non mi sorprende che a taluni dei miei concittadini Alberto da Giussano stia sui coglioni e non capisco il motivo per cui essi non lo possano gridare ai quattro venti. Salvini vincerà le prossime elezioni europee e pure quelle amministrative locali, questo è certo, e se ai suoi avversari ciò non garba chissenefrega, è assurdo zittire coloro che sono contrari alle sue idee. In democrazia chiunque deve avere la libertà di essere contro o pro una formazione politica. La tolleranza non è una facoltà, bensì un obbligo. di Vittorio Feltri

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