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Luigi Di Maio, il ruolo di Augusto Rubei: rivoluzione M5s, chi c'è dietro la clamorosa svolta a sinistra

Giulio Bucchi
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Augusto Rubei, chi è costui? Al grande pubblico, anche quello appassionato di politica, il nome dirà poco o nulla. In realtà, secondo un retroscena del Corriere della Sera, sarebbe proprio il giovane portavoce della ministra della Difesa Elisabetta Trenta (ed ex portavoce della sindaca di Roma Virgina Raggi) l'artefice della svolta a sinistra di Luigi Di Maio che sta mettendo in difficoltà l'alleato Matteo Salvini.  Leggi anche: "Basta insulti, ma non ci sono alternative di governo". Salvini legato mani e piedi a Di Maio? Dopo mesi di comunicazione inefficace, ai limiti del disastroso, i vertici del Movimento 5 Stelle (leggi: Davide Casaleggio) hanno deciso di cambiare tutto. Rubei è una sorta di anti-Luca Morisi (l'uomo dietro La Bestia comunicativa di Salvini) e il suo obiettivo, spostando l'asse verso temi di sinistra (salario minimo, reddito di cittadinanza, critiche quotidiane agli alleati su temi identitari come Liberazione e congresso della Famiglia), non sarebbe tanto quello di avvicinare l'M5s al Pd quanto differenziarlo rispetto alla Lega in una polarizzazione che, stando agli ultimi sondaggi disponibili, ha fatto bene a Di Maio e male a Salvini. Secondo il Corsera, i 5 Stelle hanno poi "rimodulato" il ruolo di Rocco Casalino, confinandolo a responsabile comunicazione del premier Giuseppe Conte, affiancano a Rubei altri uomini forti: Pietro Dettori ai social, Cristina Belotti all'agenda, Sara Mangeri per la stampa e Niccolò Berni coordinatore alla Camera. A cui si aggiungono Gianluigi Paragone (che di comunicazione s'intende eccome) e la senatrice Paola Taverna. Testa e pancia, per affondare l'alleato. 

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