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Lega, lo sfogo di Massimiliano Romeo: "Ondata di inchieste, cosa può accadere se scendiamo al 25 per cento"

Cristina Agostini
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Le inchieste agitano la Lega. La questione giudiziaria sta diventando centrale nei palazzi della politica soprattutto in vista delle elezioni europee del 26 maggio. Tra maggio e giugno poi andranno a sentenza due processi che vedono imputati due esponenti di primo piano della Lega, Edoardo Rixi e Massimo Garavaglia. E le vicende di queste settimane in Lombardia hanno messo in guardia il gruppo dirigente della Lega. Leggi anche: "Il peso della magistratura sul voto alle Europee": tempismo sospetto, il dito puntato della Ghisleri Secondo quanto riporta Augusto Minzolini in un retroscena pubblicato su Il Giornale il capo dei senatori del Carroccio Massimiliano Romeo ha detto che "possiamo pure raggiungere il 36% alle Europee. Ma con l'inchiesta in Lombardia aperta e l'affetto che mostra verso di noi una certa magistratura, non è detto che non ci sia un'altra ondata di avvisi di garanzia, così ti ritrovi al 25% per un nonnulla. E a quel punto che fai? Gli ultimi avvenimenti dimostrano che i grillini hanno un feeling con una certa magistratura, quella di Davigo per intenderci, mentre noi siamo soli. Per cui non siamo propensi al voto. Certo, se poi i grillini puntassero a fregarci sull'Autonomia, a bloccarla, è un'altra cosa. È il nostro Dna, l'obiettivo dalle origini". Insomma, il governo non cadrà, quantomeno non nel breve periodo: "A conti fatti, quindi, anche per portare i leghisti alle urne, bisognerà trascinarli", conclude Minzolini.

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