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Matteo Salvini, pazienza finita: "Migranti a casa uno a uno. Stufo di mantenere un esercito di rompic***"

Giulio Bucchi
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"A casa uno per uno". Matteo Salvini sui migranti ha lanciato un messaggio chiaro e tondo all'equipaggio della Sea Watch 3, la nave della ong tedesca che è arrivata al limite delle acque territoriali italiane e che chiede di poter entrare nel porto di Lampedusa. Un nuovo scontro diplomatico che però trova pronto il ministro degli Interni e tener duro sulla linea dei "porti chiusi". Leggi anche: "Il suo grave errore, perché rischia di fare la fine di Renzi". L'esperto avverte Salvini "A Mineo, quando sono arrivato, c'era il più grande centro di immigrati d'Europa: 3.000 presenze. Oggi sono meno di 300. Anche lì l'obiettivo è quota zero - ha spiegato il leader della Lega da Foggia, dove ha partecipato a un comizio per il candidato sindaco del centrodestra Franco Landella -. In Italia si arriva se si ha il permesso di arrivare, altrimenti si sta a casa. Sono stufo - ha proseguito Salvini, senza giri di parole - di mantenere un esercito di rompicog*** che vengono qua a spacciare, rubare, stuprare, aggredire".  "Se qualcuno ha nostalgia dei porti aperti - conclude Salvini con chiaro riferimento a Luigi Di Maio - vadano a casa anche loro perché i porti rimangono chiusi. Perché in Italia non si arriva se non si portano lavoro, ricchezza e rispetto. Se qualcuno ha nostalgia di fare un governo con la sinistra, lo dica chiaro. Io, la sinistra, non la voglio vedere neanche dipinta sul muro, né a Bruxelles né in Italia. Hanno fatto abbastanza danni Renzi e e compagni, ed è strano che negli ultimi giorni Renzi e Di Maio vadano d'amore e d'accordo su tanti temi e su tanti no".

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